Il quotidiano di Belpietro: «Non esiste amore tra gay. Ci sarà lo scisma tra la "vera chiesa" omofoba e la "falsa chiesa" tollerante»


Dopo aver arruolato Silvana De Mari a ricompensa della sua prima condanna per diffamazione contro i gay, il quotidiano di propaganda populista di Maurizio Belpietro ha pensato bene di raccattare persino Gianfranco Amato, ossia l'ex leader del partito di Adinolfi (ora tornato fra i ranghi della Lega di Salvini) che se ne andava in giro per oratori a promuovere la bufala "gender" e sponsorizzare l'omofobia.
In quell'abuso del sentimento religioso tanto piace ai populisti, il fondamentalista si è messo a sbraitare che le destre non sanno che farsene di una religione che non serva a giustificare l'odio e che lui non tollera che qualcuno possa dire che i gay non dovrebbero essere perseguitati e discriminati come sostengono le ricche lobby internazionali che lui rappresenta:



Il fondamentalista sostiene che i cattolici "soffrirebbero" perché c'è chi dice che i gay non siano "sbagliati", ricorrendo a quella solita derisione delle opinioni altrui che portano il quotidiano omofobo a sostenere che si voglia sostenere che "gay è bello".

Dicendo che la chiesa non debba tener conto delle scoperte se scientifiche se si tratta di non contribuire a distruggere vite umane nel nome del pregiudizio, Amato si mette a sbraitare che lui non accetta che in un'università cattolica si possa palare di omosessualità senza fomentare odio:

Come fa a esistere un «amore omosessuale» se lo stesso catechismo della Chiesa cattolica denuncia espressamente l'impossibilità per la condizione omosessuale di integrare «una vera complementarietà affettiva»? E che cosa significa «promuovere una rinnovata interpretazione antropologica» se non cambiare la versione antropologica della Tradizione?

Insomma, Amato sostiene che bisognerebbe dire a Dio che ha sbagliato a creare l'omosessualità perché lui ritiene che le sue erezioni lo rendano superiore agli altri. L'articolo prosegue con il signor Amato che si mette a sbraitare che ogni discriminazione creta dagli uomini del passato debba essere ritenuta doma immutabile, da difendere a sfregio della realtà scientifica quasi come se lui fosse pronto a difendere chi dice che sia il Sole a girare attorno alla Terra.
Immancabilmente se ne esce dicendo pure che i soliti imprecisati "loro" vogliano «lo sdoganamento dell'omosessualità e il suo pieno riconoscimento in ambito ecclesiale», quasi come se l'unica ragione della sua vita fosse la demonizzazione e la difesa dell'odio. Ed ancora, è inveendo istericamente contro le Unioni civili che Amato scrive: «Ma quale analogia ci può essere tra la convivenza di due omosessuali e la relazione coniugale di un uomo e di una donna?». Ovviamente dice che due gay conviverebbero e che due etero avrebbero una relazione, rilanciando il suo sostenere che solo chi ha le sue stesse pulsioni sessuali debba considerare capace di amare anche se i populisti paiono capaci solo di odio contro la vita, le famiglie e il prossimo pur ostentando la loro eterosessualità nel farsi circondare da cubiste leopardate con cui sollazzare a pagamento la libido del loro "capitano".

Sempre sostenendo che per lui il "cristianesimo" è solo odio e che lui schiferebbe chiunque non dica che Dio avrebbe sbagliato a creare persone che non siano fatti ad immagine e somiglianza delle fantasie sessuali di Salvini o della Meloni, il fondamentalista conclude:

Gli studenti difficilmente potranno continuare a riconoscere come vero e attuale l'in insegnamento del Magistero e della Tradizione su tema del l'omosessualità. Ricordiamo, peraltro che il Catechismo de finisce l'omosessualità una «grave deprivazione», e ritiene anche «gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati, sono contrari alla legge naturale, precludono all'atto sessuale il dono della vita, non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale, in nessun caso possono essere approvati.
La Realtà, ahimè, è che il pro fessor Aristide Fumagalli, al quale viene concesso di insegnare nella prestigiosa facoltà teologica dell'Italia settentrionale, rappresenta e incarna quello spirito di aggiornamento modernista che continua a crescere come un tumore in seno alla Chiesa cattolica.
Se non hanno ancora modificato il Catechismo della dottrina sul punto di omosessualità è solo perché ancora le con dizioni non lo permettono. Occorre procedere per fasi, attraverso il noto processo della finestra di Overton. Una forzatura oggi determinerebbe inesorabilmente lo scisma tra la vera Chiesa, ancorata al Magistero e alla Tradizione, e la falsa sa Chiesa che, come profetizza lo stesso Catechismo (675), «svela il "mistero d'iniquità" sotto forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità».

E chi averebbe dato al signor Amato il diritto di stabilire che cosa sia vero e cosa sia falso? Il suo odio verso il prossimo?
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