Boris Johnson vuole tornare ai tempi della Thatcher in tema di diritti trans


In quel populismo che cerca di compiere omofobi, razzisti, xenofobi e neofascisti, pare sia in corso una gara a chi riuscirà a danneggiare maggiormente la vita dei propri cittadini. Se Donad Trump ha cancellato i diritti civili transgender nell'assistenza sanitaria quasi volesse contribuire alla loro morte e il senatore leghista Simone Pillon ha contribuito a rendere l'interruzione di gravidanza più traumatica per le donne quasi volesse punirle, Boris Johnson ha deciso di riportare le lancette dell'orologio inglese ai tempi della Margaret Thatcher in tema di diritti per le persone trans.
Stando alle indiscrezioni pubblicate dal Sunday Times, il populista vorrebbe cancellare ogni sforzo compito per venire incontro persone transgender che decidono di intraprendere il percorso di transizione sessuale.
L'obiettivo è rendere difficile e molto costoso il cambio di sesso sui documenti, ripristinando l'obbligo al giudizio di un tribunale che, umiliando il richiedente attraverso interrogazioni da parte di medici, avvocati e psicologi, decide a propria discrezione se acconsentire o meno al cambio di sesso anagrafico.
Non meno grave è come Boris Johnson speri di ottenere la discriminazione del transessuali attraverso un ricatto alla comunità lgbt, promettendo di rendere illegali le fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità che hanno spinto al suicidio migliaia di persone in cambio del silenzio davanti a quelle azioni che colpiranno l’1% di popolazione trans inglese. Insomma, vuole creare fratture per ottenere la discriminazione dei più deboli, ma d'altronde i populisti sono quelli che campano dicendo che loro faranno venire qualcuno prima di altri se si accetta di essere responsabile del male inferto agli ultimi.
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