Mario Adinolfi sostiene sia vietato legiferare contro il volere dei vescovi. Ma lo sa che l'Italia è un Paese laico?


Chissà se Mario Adinolfi è informato sul fatto che l'Italia è una repubblica laica. Chissà se è consapevole che i preti pedofili che lo applaudivano al suo congresso leghista organizzato da Regione Lombardia non sono stati eletti attraverso libere elezioni e dunque non sono rappresentanti del popolo. Eppure è sostenendo che l'Italia dovrebbe obbedire ad ogni più assurda pretesa dei vescovi che il fondamentalista se ne esce sbraitando che lui esige un divieto a qualunque legge possa tutelare i gay che vengono aggrediti o picchiati per strada. Nel farlo, si inventa pure che il suo partitino dallo 0,6% di preferenza sarebbe espressione del volere di «milioni di cattolici»:


Già in occasione dei referendum sul divorzio e sull'aborto si è visto che la Cei non è espressione del volere di «milioni di cattolici», quindi perché Adinolfi offre falsa testimonianza nella speranza di poter diffamare quei veri cattolici che non credono come lui che picchiare un ragazzino per strada per il solo fatto che sia nato gay debba essere ritenuto "libertà di espressione"?
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