Usa. La polizia spara contro un bar gay perché distribuiva acqua ai manifestanti


È accaduto nella Carolina del Nord, dove la polizia ha aperto il fuoco contro il locale gay che aveva osato distribuire bottigliette d'acqua ai manifestanti che protestavano contro l'assassinio di George Floyd da parte di un poliziotto di Minneapolis.
Quando Tim Lemuel, proprietario del Ruby Deluxe a Raleigh, ha iniziato a distribuire bottigliette d'acqua ai manifestanti, la polizia hanno intimato Tim di chiudere e di andarsene. L'uomo ha risposto che il locale era suo e che non stava violando alcuna legge, ma la polizia gli ha urlato «The game is over!» prima di iniziare a sparare contro il locale. La sera precedente, il bar gay era stato vandalizzato con simboli del suprematismo bianco dipinti all'ingresso.

L'aggressione è stata filmata in un video:

Al News Observer, Tim ha spiegato: «Sono stato nell’esercito per otto anni, quindi non mi hanno scioccato, ma il mio staff era spaventato a morte. Se non ti sei mai trovato in quella situazione, credi che sarai ucciso. Nel corso di quelle sei/sette ore avevano avuto tutte le possibilità di venire a controllarci, vedere cosa stava succedendo o spiegarci le loro preoccupazioni. Ma hanno scelto di non farlo. E ad un certo punto sono semplicemente andati dritti a sparare con le pistole. Ma non stavamo cantando. Non stavamo urlando. Non stavamo gesticolando verso di loro. Non c’era niente che stessimo facendo per istigare una risposta del genere».

Il portavoce della contea ha sostenuto che la polizia avrebbe sparato perché una segnalazione anonima li avrebbe informati che il locale stava distribuendo acqua ai manifestanti. Peccato che gli ufficiali di polizia non possono usare le armi se le persone stanno mettendo in atto resistenza passiva o verbale... e dare da bere agli assetati non è certo un atto criminale, checché ne dica quel Trump che fa sparare lacrimogeni contro la folla per andare a farsi fotografare con una Bibbia in mano davanti alle chiese.
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