Continua la Bartucca-novela: ecco la nuova teoria della pubblicista calabrese


La giornalista Zaira Bartucca pare letteralmente ossessionata da Gayburg. Ormai ci insulta dal momento in cui si sveglia sino a quello in cui va a dormire, rilanciando ogni piè sospinto tutte le bufale che si è inventata contro di noi. Peccato che il più delle volte si renda ridicola, arrivando a cercare di cavalcare il complottismo con messaggi come questo:


Se ha il tanfo di diffamazione il suo sostenere che i nostro contenuti sarebbero «diffamatori» solo perché lei non gradisce si possano sbugiardare le false notizie che lei si inventa contro di noi e contro interi gruppi sociali, forse le andrebbe ricordato che la citazione non appare così «distorta» dato che riportava fedelmente esattamente ciò che lei ha scritto di suo pugno:



La signora Zaira Bartucca pare inoltre sopravvalutarsi nel suo credere che a qualcuno possa fregare qualcosa di lei, arrivando a sostenere che qualcuno vorrebbe «inquinare» l'informazione parlando di una tizia sconosciuta al 99.99% della popolazione.
Per quanto amasse spacciarsi per una grande esperta informatica mentre si inventava teorie ridicole con cui spergiura le false notizie che si era inventata contro i nostri autori, la signora non deve capire molto di come funzioni Internet se davvero spera di poter cavalcare il complottismo con teorie così assurde. Fermo restando che pubblicare risultati di ricerca senza rendere nota la chiave di ricerca non ha alcun senso, anche un bambino avrebbe notato che le pagine da lei citate propongono alcuni feed di notizie derivanti da altre fonti: è dunque facile presumere che Google abbia semplicemente indicizzato il titolo che la riguardava e che, per ovvi motivi tecnici, sarà comparso in tutte le pagine di quel sito se nella sua ricerca era stato inserito il suo nome.

Dato che eravamo stufi di come la pubblicista Ziara Bartucca si divertisse ad insultarci sul nostro profilo per poi bloccarci in fretta e furia al solo fine di impediteci ogni replica, l'abbiamo bloccata. Eppure è attraverso l'account del suo co-direttore ucraino (nonché autore delle bufale contro i nostri autori e di pubbliche lodi a chi fa del male fisico ai gay) che la signora è tornata a usare quel trucchetto per continuare a molestarci e insultarci senza consentirsi repliche. Ripetendo il falso nome che saremmo anche un po' stufi di dover smentire, è al suo Denys Shevchenko che la signora fa scrivere:


Il riferimento è al messaggio in cui Zaira Bartucca nega di aver diffuso bufale sul ddl Zan, accostato al messaggio in cui Zaira Bartucca diffonde proprio quelle bufale. Il signor Denys Shevchenko ci dice che noi non dobbiamo poterla sbugiardare perché lui dice che gli articoli in cui ci difendiamo dalle sue molestie sarebbero troppi. Avesse evitato di mentire per istigare odio, avesse evitato di molestare i nostri lettori o avesse evitato di ridere pubblicamente di chi uccide i gay, non non avremmo mai parlato di lei e di quel suo sitarello che nessuno conosce.

Sempre insultando, il signor Shevchenko ci informa anche che, stando alla loro teoria, basterebbe spacciare per "opinione" il loro sostenere che il contrasto all'omofobia fomenterebbe la pedofilia per non dover rispondere di virgolettati che risultano riconducibili unicamente a quell'emendamento Giovanardi che Zaira Bartucca ora nega di aver citato dato che la bufala è stata smentita:


Ed ancora, sempre ripetendo ossessivamente quel nome sbagliato citano come atto di ritorsione in totale violazione della legge, l'extracomunitario ci informa che sarebbe fatto divieto esprimere opinioni se non si ha una registrazione all'Agcom. Peccato che sia proprio in virtù di come loro siano una testata registrata che è lecito fare il nome della giornalista che si sta contestando, contrariamente ai nomi dei privati cittadini che sono tutelati dal GDPR. Fatto sta che, al solito, invocano la censura di chi osa sbugiardarli:


A conferma dell'origine dei messaggi, il collegamento tra quell'account di propaganda anti-europeista e l'account di di Denys Shevchenko viene palesato dallo stesso ucraino sul suo vecchio profilo:


Curioso è anche come dicano che noi saremmo «ossessionati» dalla signora Bartucca, quando abbiamo solamente sbugiardato le sue teorie e ci siamo difesi dalle sue accuse, premurandoci di mostrare tutti i documenti che comprovano quanto avevamo scritto. Di contro, la signora pare talmente ossessionata da noi da aver passato le sue ultime ora a insultarci e a rilanciare ciclicamente tutte le bufale che si era inventata contro di noi al solo fine di cercare di danneggiarci perché non tollera che qualcuno possa interferire con la sua opera di disinformazione ideologica.

Ed infatti, dato che in casa Barzucca paiono divertirsi a lanciare accuse di pedofilia, on è passata neppure mezz'ora prima che la signora torna ad accusarci di pedofilia, ovviamente ripetendo sempre il nome del ragazzo che sta molestando da giorni anche se è completamente falso sia stato lui a scrivere quello di cui la giornalista lo accusa a mezzo stampa nel totale disinteresse delle centinaia di smentite ricevute (anche a mezzo posta).La sua teoria è che sarebbe pedofilo chiunque dica la verità, ossia che la legge non punisce i pensieri ma solo chi commette un reato:


Nessuno dice che la pedofilia non consumata «va bene», si nota solamente che non è reato se non sfocia nella violenza e che necessita di cure mediche che difficilmente verranno chieste se persone come la signora Bartucca impugneranno il forcone contro chi si fa aiutare al posto di nascondersi sino a quando non arriverà uno stupro. E a meno che la signora non voglia una psico-polizia che punisca i pensieri e non creda che la legge non conti nulla, i fatti sono questi: a costituire reato non è il pensiero ma gli atti sessuali con minorenne, la corruzione di minorenne, la prostituzione minorile, la pornografia minorile, la detenzione e pedopornografia virtuale.
Questo lo dice la legge, non lo dice il Butac e non lo dice Gayburg: accusare qualcuno di "supporto alla pedofilia" per aver constatato la realtà oggettiva la dice lunga sulla malafede di questa povera donna, la quale sbraita come una indemoniata che lei non vuole si possano mettere i pedofili nelle condizioni di non nuocere. Ed è grave anche osservare come la signora Bartucca corra subito ad accomunare pedofilia e omosessualità.
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