Adinolfi contestato a Pomigliano d’Arco. Lui risponde attaccando il ddl Zan


Mario Adinolfi continua a cercare visibilità attraverso le sue costanti polemiche. A Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, il fondamentalista ha provocato le sue vittime vantandosi di aver ottenuto una sala pubblica, pagata con il denaro dei cittadini, in cui cercate di vendere il suo ultimo libro. Si tratta ovviamente del solito libercoletto propagandistico in cui il fondamentalista chiede leggi che vietino ai bambini di avere famiglie a lui sgraditi, leggi che vietino ai malati ogni autodeterminazione contraria al suo volere e leggi che limitino ogni libertà personale che non preveda l'imposizione delle sue pretese.
L'ex segretario politico cittadino ha attaccato: «Adinolfi faccia come tutti e paghi la sala per la presentazione del libro. Ed il sindaco ritiri il patrocinio perché non rappresenta tutti».
Il sindaco ha però confermato che la collettività si sarebbe fatta carico della campagna pubblicitaria del fondamentalista e Adinolfi è stato contestato. Secondo copione, lui ha iniziato ad urlare «fascisti» a chi contesta la sua ideologia liberticida. Poi, sui social, ne ha approfittato per spargere odio inveendo contro gruppi a caso:


Immancabile è stato il suo tentativo di chiedere anche che i gay siano puniti, impedendo ogni aggravante per chi commette reati d'odio:


Non è la prima volta che l'ex leader dell'odio omofobico cerca di creare simili pretesti per fare vittimismo e cercare visibilità.
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