Il surreale video pro-omofobia con Giorgio Ponte, Luca Di Tolve e Nausica Della Valle


È una tale Federica Picchi della Dominus Production ad aver confezionato un video surreale a sostegno dei crimini d'odio. Se insieme alla solita Silvana De Mari e al solito Massimo Gandolfini tentò di sostenere che il contrasto ai crimini d'odio sia una «prova di regime», questa volta la troviamo disposta a scagliarsi contro il ddl Zan attraverso gli interventi di Giorgio Ponte, Luca Di Tolve e Nausica Della Valle. Esatto. il tizio che vuol "curare" i gay, l'inviata di Del Debbio che giura di essere "Guarita" dall'omosessualità e il professore di religione che continua a sottoporsi a fantomatiche "terapie riparative" pur rimanendo attratto dagli uomini.

Dato che neppure la nostra abnegazione ci permetterebbe di riuscire a reggere un filmato di un'ora e quindici minuti con questi tre personaggi, ci limiteremo ad analizzare un sunto estratto che è stato realizzato da una groupie di Mario Adinolfi:


Quello che salta subito all'occhio è come queste persone paiano provare piacere nello strumentalizzare le parole di chi dà loro ragione, spesso banalizzando tematiche complesse molto complesse sino ad arrivare a sostenere che riconoscere il genere significherebbe dire che «i sessi non esistono più». E chi mai l'avrebbe detta questa stronzata? E con quel diritto sostengono che una donna transessuale dovrebbe dirsi offesa se una persona si sente a proprio agio senza affrontare un transizione?
Curioso è anche come sostengano che prevedere aggravanti per crimini dettati da motivi religiosi od etnici vada bene, ma solo nel caso di discriminazioni basate sull'identità di genere loro non abbiano chiaro che cosa significherebbe in virtù di come forse loro siano i primo ad auto-discriminati e a privare piacere nell'essere visti come quelli che si tormentano per non essere come gli omofobi li vorrebbero.

Surreale è il passaggio in cui Ponte si mette a dire:

Chi va dietro all'attivismo lgbt soffre perché è convinto che c'è sietro un ipotetico mondo che lo odia quando, se entrasse in rapporto autentico con altri uomini, non c'è odio. Non sono più quei bambini che ti perseguitavano quando eri a scuola, ci sono adulti davanti a te. Tu pensi che quando ci sarà una legge che mette a tacere tutti, tu credi che sarai felice. Ma l'inganno si svela: e dove sono state approvate queste leggi, i tassi di suicidi tra omosessuali si sono moltiplicati.

Hanno forse chiuso le scuole? Non esistono più studenti? Che vuol dire che con gli adulti è più facile non essere vittima di omofobia quando esistono migliaia di bambini che non dormono la notte perché hanno paura di quello che i bulli gli riserveranno il giorno seguente a scuola? E se non c'è odio, com'è che i gay vengono aggrediti e insultati con termini che prendono di mira il loro orientamento sessuale?

Si passa così a descrivere con termini aberranti la tradizione di genere, lamentandosi che lui non possa dire niente a chi fa quello che gli pare, mentre difende chi vorrebbe essere "curato" dall'omosessualità anche se non è possibile modificare la propria natura:

Non è possibile che in uno stato democratico, uno che si sente maschio può deformare il suo corpo, farsi mutilare, trasformarsi in donna e nessuno gli deve dire niente, ma uno che non si sente a suo agio con il suo orientamento sessuale non lo può fare.

In realtà non lo può fare perché è impossibile e vendere false illusioni a chi non si accetta è una forma di tortura. E dove quelle torture sono state vietate, le si è vietate a dei minorenni perché spesso sono i loro genitori a non accettarli e a renderli vittime di inumane violenze. Quindi sì, un uno stato democratico è normale che ognuno possa fare ciò che vuole della sua vita ma si voglia proteggere chi rischia di essere vittima di violenze e di torture perpetrate dalla sua stessa famiglia.
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