"Di luci e di ombre" di Sergio Sormani


Non esiste un modo indolore per liberare se stessi, dare spazio ai propri desideri più profondi, più autentici. Specie se questo significa affrontare non solo le paure di un adolescente che scopre la propria intimità, ma anche quelle che i modelli familiari e sociali spesso impongono, magari dando semplicemente per scontato che la "normalità" possibile sia una sola: un uomo, una donna, una famiglia tradizionale. Tuttavia c'è un modo coraggioso - violento e delicato al tempo stesso - un modo fatto Di luci e di ombre, per giungere al proprio nucleo vitale.
È questo il filo conduttore del romanzo di Sergio Sormani, ora giunto alla sua seconda edizione. Il protagonista della storia, tra momenti di appassionato trasporto e altri di inibizioni inconfessabili, sceglie di arrivare fino alla fine della sua storia personale, sceglie di esistere nella completezza della sua omosessualità. Scopre che questo è possibile, e che forse è più semplice di quanto non pensasse all'inizio, dove l'azzurro del mare che compare nell'incipit si riverbera su tutto il racconto.
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