Facebook censura chi ironizza sulla "eterofobia" inventata da Salvini


Si è tornato a parlare di "eterofobia" da quando il leghista Matteo Salvini ha scimmiottato la propaganda integralista, schieratosi dalla parte dell'odio attraverso il suo essersi inventato una falsa contrapposizione con un qualcosa che non esiste dato che non esistono eterosessuali discriminati in quanto tali.
L'attore Paolo Camilli ha ironizzato sul tema ma le solite segnalazioni squadriste dei populisti hanno portato Facebook a censurare il suo lavoro.


Dopo la rimozione, Camilli ha presentato ricorso e dichiara: «Facebook per ora ha risposto così: “È stata inoltrata una richiesta di analisi che impiegherà 24/72 ore lavorative”. Ecco, questo per me vuol dire dare potere e tempo a chi organizza ingiuste segnalazioni in massa o a chi scrive o posta contenuti razzisti, sessisti, omofobi, ecc. Perché sanno che le loro azioni non verrano subito richiamate, quindi possono creare scompiglio, fastidio, disagio e loro godono come bulletti. Questo meccanismo, caro Facebook, deve essere sovvertito».
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