La Santanché deride chi protesta contro il razzismo


Daniela Santanché pare ridicola nel suo porsi come una bianca che vuole insegna a dei neri come si combatte il razzismo dall'alto della sua appartenenza ad un partito di estrema destra votato dai razzisti.


Ovviamente la signora pare non sapere che il gesto vuole ricordare la morte di George Floyd, soffocato da un poliziotto inginocchiato sul suo collo. Ma forse lei preferisce quei suoi seguaci che si divertono come scolarette a deridere le discriminazioni, sostenendo che chi contesta il suprematistmo bianco sarebbe «razzista» con i bianchi o che chi contesti la Santanché sarebbe «sessista» perché lei è una donna:




Ma i destrisi sanno cos'è il sessismo e il razzismo o li deridono perché vogliono esserne complici e garantire che i loro figli crescano nell'odio?

Intanto la solita Francesca Totolo ci informa che gli eroi dei fasci sono quelli che non si inginocchiano:


Dal canto suo, anche Salvini protesta contro chi protesta contro il razzismo, inventandosi che difendere chi subisce discriminazioni sarebbe un affronto ai suprematisti. Impegnato a dire che lui sta con Trump, se ne esce dicendo che tutte le vite varrebbero e nessuno varrebbe più degli altri: peccato nessuno dica che i neri varrebbero più degli altri mentre è lui a dire che prima vengono gli italiani.


Nel mentre, come altri d'estrema destra, Salvini usa l'espediente di dare dei nazisti alle persone di sinistra usando qualsiasi pretesto. Non ha senso, ma ai suoi piace tanto:


Nella fattispecie, Colombo è finito tra i personaggi ritenuti responsabili delle violenze perpetrate ai danni delle popolazioni indigene.

A deridere chi protesta contro il razzismo è anche Mario Adinolfi, il quale pare divertirsi nello scrivere:


Quindi per loro tutto è pretesto per inveire contro chi si batte contro l'odio? E magari vanno pure a messa a scattarsi selfie dicendo che si sentono molto "cristiani" perché disprezzano i gay, odiano le donne, schifano i neri e hanno due mogli.
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