Leghisti. Beccato a trafugare documenti, Borghezio si giustifica dicendo che li voleva solo fotocopiare


Gli inquirenti non paiono molto convinti dalla storiella che il leghista Mario Borghezio ha raccontato loro. Beccato lo scorso novembre mentre trafugava alcuni volumi sulla razza, il nazismo e gli ebrei e sulla seconda guerra mondiale dall'Archivio di Stato, il leghista si è difeso raccontando: «Volevo solo fotocopiarli, poi li restituivo».
Tralasciando la vergogna di un ex senatore sopranista che pare non saper parlare la nostra lingua dato il suo uso dell'indicativo, è vero che nella sua abitazione sono state trovate circa 700 pagine di documenti fotocopiati e che l'ex parlamentare ha ammesso di aver portato quei documenti all'esterno dall'archivio, ma tra i documenti fotocopiati risultano anche libri non sarebbero mai stati restituiti o che, comunque, sarebbero scomparsi dall'archivio. Ed è inutile dire che le fotocopie provano che quei volumi siano passati nelle sue mani.
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