Salvini sta con l'indagato Fontana (e stupra i morti per difendere chi lucrava sul virus)


Il leghista Matteo Salvini sta con Attilio Fontana, dicendo che i lombardi dovrebbero ringraziarlo per aver convertito in "donazione" la commessa da mezzo milione di euro fatta al cognato solo dopo che Report aveva scoperto l'inghippo. Con la credibilità del padano che giurava sulla figlioletta di non conoscere Savoini, è sui social che commenta l'iscrizione al registro degli indagati del governatore lombardo asserendo:


Lui non ne può più, dice. Si lamenta di come non sia rimasto impunito per il furto di 49 milioni di euro agli italiani, per i suoi sequestri di persona o di come i giudici abbiano fatto saltate la maxi truffa a danno dei cittadini che Savoini stava trattando con i suoi amichetti russi. Poi, però, difende i governatori che si riempiono le tasche o i carabinieri che picchiavano innocenti...

A Libero, il leghista fa vittimismo dicendo che lui si considera l'espressione del popolo che non l'ha votato e che lui non ne può più dei giudici che interferiscono con le truffe leghiste: «Ne abbiamo abbastanza di queste indagini a orologeria e a senso unico. La Lombardia, i suoi morti e le sue istituzioni meritano rispetto, siamo stufi», dice. Eppure lui non vuole mascherine, voleva riaperture e non pare gli interessassero i morti quando non erano utili alla sua propaganda.
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