Don Mirco Bianchi rasenta l'eresia: ora organizza rituali pagani per lanciare anatemi contro le femministe usando statuette sacre


Pare rasentare la blasfemia il videoproclamo contro i diritti delle donne pubblicato da don Mirco Bianchi, parroco leghista di Villamarina e Gatteo Mare. Molto vicino alla lobby integraliste e strenuamente impegnato nel promuovere la discriminazione contro gay, donne e stranieri, il parroco se n'è uscito sostenendo che la comparsa di alcuni volantini a sostegno dei diritti delle donne debba essere ritenuto come una «intimidazione» un volantino. Ed è per quello che lui ha organizzato una carnevalata che lo ha visto collocare statuine sacre sopra il manifesto per lanciare anatemi contro le autrici:


Curiosamente, il prete che prega contro le donne è lo stesso prete che va in giro a sostenere che punire chi commette atti criminali dettati dall'odio contro l'orientamento sessuale o l'identità di genere delle loro vittime dovrebbe essere ritenuto un «reato d'opinione» nel nome del suo venerato Salvini.

Da segnalare è anche lo scatto che dimostra che il «fuori dalle porte della chiesa» non indicherebbe un'affissione sulle porte, ma su un albero della piazza. Lo dimostrano le fotografie pubblicate dal sacerdote insieme ai suoi soliti insulti:


Perché don Mirco odia chi si batte contro il patriarcato? E davvero era necessario profanare i santi in difesa del sessismo? Intanto resta indicativo che lui preghi contro la condivisione nei lavori domestici, contro il contrasto al razzismo, contro i numeri di emergenza per le violenze domestiche e contro la parità di diritti (ossia le rivendicazioni del manifesto).
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