Verona porterà in aula la mozione omofoba a sostegno dei crimini d'odio
A Verona si susseguono le mozioni omofobe introdotte dall'estrema destra. Se il 14 luglio 1995 si sancì che il Comune si sarebbe battuto contro la pari dignità delle persone lgbt, il 31 gennaio 2019 si introdusse una specifica sui sessi dei genitori che aveva l'unico scopo di creare difficoltà a tutte le coppie lgbt che avessero dovuto registrare i propri figli alle anagrafi.
Ora Andrea Bacciga, noto per le sue posizione contro le persone lgbt, propone che il Comune si impegni a cercare di contrastare i crimini d'odio opponendosi in modo confessionale all'estensione della Legge Reale-Mancino alle vittime di omofobia.
Bacciga propone che l'amministrazione veronese sostenga l'attacco della CEI alla legge contro l'omofobia, secondo la quale non sarebbe necessaria una legge quasi credesse che non esista alcune evidenza di come alcune persone rischino di essere aggredite per il solo fatto di esistere. Bacciga e la CEI sostengono infatti anche che le persone lgbt non sarebbero affatto discriminate, che abbiano già gli stessi diritti delle altre persone, che l’omo-bi-trasfobia non esista e che la legge contro l'omofobia servirebbe solo a mettere un bavaglio al diritto di espressione.
La Mozione Bacciga non vuole però solamente allinearsi alla posizioni della CEI, ma anche impegnare nuovamente una amministrazione veronese a non riconoscere una legge che punirebbe atti violenti, quelli che quotidianamente colpiscono le persone gay, lesbiche e trans.
A seguire il testo della mozione:
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Nella foto: Andrea Bacciga insieme al forzanovista Matteo Castagna e alla fondamentalista Costanza Miriano.