Il leghista Morelli irride Conte per un evento in favore dei disabili


Il leghista Alessandro Morelli continua a confezionare post imbarazzanti. In meno di ventiquattr'ore, è infatti riuscito a propinare loro una vecchia fotografia di Giorgio Gori a Formentera per poi sbeffeggiare Conte in merito ad un evento in favore dei disabili:



Contro il sindaco di Bergamo, pubblica una fotografia scattata nell'agosto del 2011 e poi pubblicata su Vanity Fair. All'epoca Giorgio Gori non era neppure sindaco, ma Morelli rilancia quella bufala creata da un profilo di propaganda dell'estrema destra in una chiara derisione dei morti da Coronavirus.
Contro Giuseppe Conte, invece, il leghista afferma che il presidente suonerebbe i tamburi. Peccato che stesse partecipando a un’iniziativa di inclusione dei disabili all'esterno di Montecitorio. Evidentemente il leghista ritiene si apreferibile un salvini che fa ballare l'inno a delle cubiste seminude per sollazzare la sua libido ad un Presidente che vuole risvegliare le coscienze su un tema spesso dimenticato.

Eppure pare che tra le fila della Lega, la gogna mediatica faccia campagna elettorale permettendo ai membri della ricca élite padana di poter collezionare centinaia di beceri commenti traboccandi d'odio. Ma pare quasi surreale che il leghista abbia replicato all'articolo di Gironalettismo in cui si denunciavano le due bufale asserendo che:

Nel pezzo in questione si tratta di presunte bufale da me condivise attraverso i miei canali social. In tutta onestà nei confronti dei lettori sarebbe deontologicamente corretto ritrattare la notizia, dal momento che in nessuno dei casi si tratta di fake news.
Nell’articolo si fa riferimento a un video che raffigura il premier, Giuseppe Conte, il presidente della Camera, Roberto Fico, e altri membri della maggioranza intenti a suonare i tamburi. Qualsiasi agenzia o testata nella giornata del 30 luglio ha riportato tale notizia, dunque è oggettivamente scorretto definire il video una “bufala”, invitandomi a rettificare il contenuto del mio post. Siamo tutti consapevoli dei diritti di cui godiamo all’art. 21 della Costituzione, che come cittadino mi consente di esprimere un’opinione personale e politica su una vicenda attraverso qualsiasi mezzo di diffusione: bollare come “bufala” un contenuto sul quale non siamo d’accordo è preoccupante e invito la testata a correggere questo comportamento pericoloso.
Nel testo si parla poi di una seconda “bufala”, mi riferisco a un post comparso sulla mia pagina Facebook che raffigura il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in vacanza a Formentera. Considerato che diverse testate riportano la notizia, “Chi”, “Libero”, “Corriere della sera”, “Il giornale”, solo per citarne alcune, e dal momento che la vostra redazione stessa ha precisato, in seguito a segnalazioni da parte dei lettori, che non è contestabile come falsa la notizia del soggiorno in Spagna del sindaco, la “doppietta di bufale” cui fa riferimento il titolo del vostro pezzo non corrisponde alla verità. Di fatto io non ho condiviso “due bufale in 24 ore” ma ho commentato delle notizie che nessuna testata, compresa quella da lei diretta, ha dimostrato essere false.

Quindi sappiatelo, i leghisti non dicono bufale, alterano solo la verità secondo la propria convenienza mentre minacciano azioni legali contro chiunque osi dissentire da loro.
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