Il selfie di Salvini nel caseificio Busti con mascherina abbassata


Matteo Salvini continua a ostentare il suo menefreghismo verso le misure di prevenzione dal Coronavirus. Questa volta si è fatto fotografare senza mascherina in un caseificio di Pisa, insieme a due lavoratrice che si sono prestate a quella carnevalata pur indossando correttamente la mascherina.
I Cobas lo attaccano: «Irride i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo a rischio i lavoratori». Ed evidentemente c'è un problema se i cittadini vengono multati mentre i politici si vantano di violare le norme perché loro si sentono superiori alle leggi e se ne fregano di remare contro l'Italia.
Dal suo profilo Facebook, il leader leghista fa anche sapere il nome del caseificio in cui i politici possono violare le regola sanitarie. Scrive: «In visita al caseificio Busti, territorio pisano. Qui un gemellaggio fra Toscana e Sicilia: pecorino coi pistacchi di Bronte. Viva l’Italia».
Si, viva l'Italia... ma quella sana, non quella degli evasori che lui vuole premiare con condoni tombali, dei leghisti che vogliono cementificare le coste della Sardegna o dell'assenteista che minaccia la salute pubblica per cercare profitti personali.

E chissà se il caseificio Busti metterà in commercio il formaggio toccato a mani nude ed annusato senza mascherina dal padano che pare vantarsi del duo violare le norme sanitarie...


E le foto di persone senza guanti e con mascherine abbassate all'interno del caseificio proseguono...


Eppure i leghisti annunciano di voler organizzate false recensioni per promuovere il caseificio che non rispetta le misure sanitarie come premio per il loro essere leghisti. In quelle narrazioni farsate che tanto piacciono alla loro propaganda, scrivono:

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