Senza vergogna. Proseguono le incessanti invettive di Zaira Bartucca


La pubblicista Zaira Bartucca continua a mostrarci quella retorica populista per cui la realtà viene piegata alla propaganda per confezionare "notizie" inventate di sana pianta. Da anni ci accusa pubblicamente di una presunta «diffamazione» anche se non esiste alcuna sentenza che le dia ragione, ma poi racconta nel suo caso quell'accusa sarebbe solo «presunta» mentre ci accusa di «usare» un'indagine a suo carico nell'aver semplicemente riferito le sue stesse dichiarazioni riguardo al suo risultare indagata. Dice anche che noi saremmo «servi» di una fantomatica «lobby lgbt» nonostante la signora dovrebbe provare le sue accuse per non incappare nel reato di diffamazione, così come ci attribuisce il sostenere che un bambino di 5 anni sarebbe «un ragazzo» anche se a noi non risulta di aver mai scritto quel suo virgolettato:


Anche qui è curioso che la signora sia garantista verso sé stessa e dica che un ragazzino accusato di un crimine debba essere torturato senza ragione.
In quel suo cercare di recare offesa all'altrui reputazione, la Bartucca rilancia una sua vecchia bufala che la porta ad attribuirci una battuta contro i preti pedofili solo dopo averla decontestualizzata e averci attribuito quella frase sulla base del like messo da ragazzo che lei si è inventata di sana pianta scriverebbe per noi. Ovviamente arrivano anche le solite minacce di morte con fotografie di ghigliottine e un un'accostamento alla pedofilia:


Al di là delle premesse ideologiche, pare difficile comprendere su che basi la signora Barzucca di sia inventata che che l'identità di genere dei bambini sarebbe conseguenza di fantomatici "plagi" che lei accosta alla "pedofilia" nonostante sia difficile comprendere il nesso, quasi come se per lei fosse più importante negate l'identità piuttosto che occuparsi dei padri di famiglia che fanno turismo sessuale o che violentano la propria prole.

Updatde 15:50. Come da copione, agli insulti sono seguite nuove offese, dato che la rancorosa Zaira Bartucca è solita riservare offese gratuite e insulti. Il tutto ribadendo che se lei ha deciso di scrivere sul suo sitarello di disinformazione che Topo Gigio sarebbe il proprietario del vostro sito, voi non potete dire che non sia vero o lei vi dirà che ve la farà pagare e che vi denuncerà per aver detto la verità. Certo che il suo auto-proclamarsi vittima di chi deve perdere tempo a sbuguirdare le sue menzogne è quantomeno ridicolo. Ma visto il soggetto, il ridicolo è già stato sorpassato da tempo:


Update 18:00. Rieccola, la Bartucca è tornata ad insultarci. Ora dice che un update sarebbe un nuovo articolo, quasi fosse incapace di fare di conto esattamente come pare avere difficoltà nel comprendere la lingua italiana dato che si è auto-attribuita frasi riferite ad altri. Questa volta la nostra rancorosa populista scrive:


Oltre a spergiurare ancora una volta quei nomi falsi che lei si è inventata di sana pianta, non mancano insulti e offese gratuite dettate dal suoi sostenere che lei debba essere ritenuta la più grande giornalistona del mondo perché dice che la pandemia non esista, che i vaccini non servano e che il 5G serva ad ucciderci tutti. Poi, mentre scheda le repliche ai suoi post, sbraita che noi dovremmo tacere davanti alle sue aggressioni e ci etichetta come «abusivi» che lei dice non saprebbero scrivere in italiano in quel suo dare per scontato che la gente non possa aver di meglio da fare che doverosi ritrovare ogni cinque minuti a dover sbugiardare le bufale. Dice anche che lei esige che qualcuno ci vieti di poter esprimere la nostra opinione anche se si tratta di un diritto garantito dalla nostra Costituzione.

Mentre ci insulta e diffonde notizie false, la Bartucca pare divertirsi nel raccontare che il nostro dover smentire le bufale che si è inventata contro di noi sarebbe "diffamatorio" verso di lei. Ed è davvero surreale dica che lei si sente diffamata da chi è vittima delle sue bugie e viene obbligato a doverle smentire in continuazione. Il tutto ostentando come il garantismo che pretende per sé stessa non sia dato ad altri dato che le nostre smentite sarebbero "diffamazione" e i suoi scritti sarebbero solo "presunta diffamazione" in quel suo ergersi a giudice:


Ovviamente anche i seguaci della Bartucca paiono essere devoti alla sua religione populista votata alla venerazione dell'insulto gratuito, anche se forse Saponetta piagnucolerà quando si renderà contro che i suoi insulti rischiano di rientrare nel reato penale di diffamazione (perché se non dimostrerà che noi avremmo un cervello «da bambino di 5 anni», non è detto che non dovrà vendere casa per ripagarci dei danni). Poi vedremo quanto ringrazierà Zaira Bartucca e la sua «prassi da giornalista» che da mesi la porta a spergiura i nomi falsi che si è inventata di sana pianta mentre ancor oggi li spergiura nonostante le ripetute smentite.

Da copione, a quegli insulti si sommano ben presto le offese della sua amichetta Deb, anche lei impegnata da mesi a diffamarci attraverso il profilo della Bartucca. Aizzandosi a vicenda in
quella loro gara a chi si dimostra maggiormente offensiva, scrivono:


Come sempre, siamo davanti alla violenza di una tizia che sa solo vomitare insulti su insulti contro chi ha sbugiardato le false notizie che lei si è inventata di sana pianta contro di noi. E speriamo anche noi che la legge faccia il suo corso, dato che la Bartucca dovrà rispondere delle bufale che ha pubblicato.
Ma secondo voi, quando la signora Deb ipotizza che potrebbe succederci qualcosa, la dovremmo leggere come l'ennesima minaccia?

Update 22.30. La polizia postale si e messa a ridere quando le abbiano raccontato le teorie di Zaira Bartucca sui certificati SSL di Aruba che lei sostiene conterrebbero numeri di telefono, assicurandoci che non siamo tenuto comunicare i nostri dati ad una tizia che ci minaccia e ci ricatta pur di ottenerli. Ancor più se quella signora ha dato dimostrazione di volere quei dati per farli comunicare ai gruppi studenteschi di estrema destra dal suo co-direttore extracomunitario (peraltro mentre la sua amica Deb ipotizza possa accaderci qualcosa). Eppure è continuando a diffamarci a ritmo incessante che la "giornalista" populista scrive:


Anche se è imbarazzante, ancora una volta rilancia i falsi nomi che si è inventata di sana pianta. Poi torna a inventarsi teorie diffamati, incurante di come la Procura non faticherà ad appurare la falsità delle sue asserzioni e a dimostrate in modo inequivocabile che la "giornalista" Barzucca ha trascorso mesi a giurare il falso. E noi non vediamo l'ora che la Procura la metta dinnanzi alle sue responsabilità.

Ed ancora, quella stessa Zaira Bartucca che ci accosta ai like dei falsi autori che lei si è inventata di sana pianta per accusarci alla pedofilia attraverso la decontestualizzazione di una battuta contro i preti pedofili scritta da altri (davvero, lo ha fatto davvero!) si mette a dire che ci denuncerà per aver osservato come i suoi seguaci replicano ai suoi messaggi con frasi che puzzano di minaccia.


Il riferimento è a quanto detto in questo articolo: giudicate voi se il suo sostenere che l'avremmo associata a fantomatiche messaggi di morte non è una palese deformazione della realtà. E il bello è che insiste pure nelle sue continue minacce. Noi ribadiamo che ci saremmo anche un po' rotti delle sue invettive, delle sue bugie, della sua violenza e del suo bullismo, tra cui il suo sostenere che la sua tessera da giornalista le conferisca il diritto di diffamare i cittadini sulla base delle fake-news che si è inventata:


Chiaramente anche qui ripete i falsi nomi che ci auguriamo la portino a doverne rispondere davanti ad un giudice e davanti ad un consiglio di disciplina. Perché qui siamo ormai ben oltre il ridicolo.

In quella sua persecuzione senza fine, la signora Bartucca si inventa pure che un blog che non rappresenta una testata giornalistica dovrebbe essere iscritto all'Agcom:


Non va meglio se si osserva come co-direttore extracomunitario del sitarello di Zaira Bartucca si stia occupando di insultare i nostri lettori, sostenendo che saremmo noi a spacciarci per altri in quella loro propensione ad inventarsi false false realtà. Ed è attraverso la sua organizzazione si propaganda anti-europeista che scrive:


Ed ovviamente non mancano insulti alle madri di chi osa dissentire dalla sua Bartucca:


Il bello è che tutto questo è la cronaca di una sola giornata.

Per spiegare l'assurdità della situatone, è un po' come se voi vi trovaste al bar ed una signora entrasse urlando che voi siete dei pedofili perché lei ha deciso che voi sareste un'altra persona e ha anche deciso che un like messo sui social ad una battuta contro i preti pedofili scritta da altri sarebbe da intendersi come una esplicita simpatia per la pedofilia dato che lei ha decontestualizzato un frase e ha costruito un impianto diffamatorio su essa dopo essersi inventata di sana pianta che quel like sarebbe vostro. Voi le dite gentilmente che sta dicendo stupidaggini, ma lei reagisce minacciandovi di denunce e promettendo ritorsioni perché lei si sentirebbe "diffamata" dalla verità. Poi se ne corre a casa e inizia a scrivere messaggi zeppi di insulti ogni dieci minuti ripetendo insistentemente le balle che si è inventata. Ebbene, la situazione è grossomodo questa, con l'aggiunta della presa in giro di sapere che a quella tizia hanno pure dato una tessera da giornalista.
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