Tuiach cita Viganò per accostare omosessualità e pedofilia


Il consigliere fascista Fabio Tuiach sostiene che il suo "cristianesimo" sarebbe sinonimo di omofobia e che l'amore sarebbe un segno dell'Anticristo nonostante fosse predicato da Gesù. Citando la setta di Cascioli come "autorevole" fonte, il consigliere scrive:


L'articolo linkato pare ancor più surreale e riporta la solite parole d'odio dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò contro i gay in quel suo demoniaco tentativo di accostare omosessualità e pedofilia:

Si vuole focalizzare l’attenzione sugli abusi su minori, deviandola dalla contestuale condanna chiara e doverosa dei comportamenti omosessuali che di quegli abusi sono spesso causa. Per Bergoglio e il suo entourage la sodomia non è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, come insegna il Catechismo. Le parole del Papa su questo tema – ed ancor più le azioni e le parole delle persone di cui si circonda – confermano purtroppo che sull’omosessualità è in corso un’opera di legittimazione, e che a portare avanti questo discorso sono Prelati e teologi che hanno manifestato senza equivoci di non essere fedeli all’insegnamento cattolico.

Insomma, pare che il leader del fondamentalismo sedicente cattolico si lamenta che ci si stia occupando dei gay pedofili che stuprano i bambini anziché usare quel pretesto per incoraggiare odio contro i gay.

Citando fantomatiche "statistiche" che probabilmente manco esistono, l'arcivescovo aggiunge pure:

Credo sia indispensabile chiarire una volta per tutte lo stretto legame che vi è tra l’omosessualità e la pedofilia confermato anche dalle stesse statistiche: un legame che l’incontro in Vaticano ha scrupolosamente taciuto per non urtare la mentalità corrente diffusa anche tra molti Presuli. Ma sarebbe ipocrita e colpevole condannare la pedofilia sulla scia della vigente legislazione civile, senza condannare parimenti la sodomia, che il pensiero unico non ritiene penalmente rilevante ma che la Chiesa indica tra i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio
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