Don Lazzara invita a combattere la "dittatura" di chi denuncia l'omofobia e il razzismo


Pretendono leggi che vietino di sposare persone da quelle che dicono loro, esigono che si malati siano inflitte atroci sofferenze come vogliono loro ma poi piagnucolano che chi dice che un razzista sia razzista starebbe violentando il loro "pensarla diversamente". È questa la retorica con cui i populisti di estrema destra piagnucolano che loro sarebbero discriminati da chi non obbedisce gli ordini impartiti dal regime liberticida che loro sognano di instaurare.

Nonostante solo pochi mesi fa avesse annunciato di voler abbandonare definitivamente i social network, don Salvatore Lazzara (noto per essere il sacerdote di riferimento dei fondamentalisti che si battono contro i diritti delle minoranze) è tornato a cinguettare e a sostenere che lui sarebbe vittima di chi chiama "razzismo" il razzismo:


E chi non la pensa come lui? Ovviamente va combattuto perché lui dice che bisogna sposare chi dice lui, che si debba poter odiare chi non piace a lui e che la libertà altrui debba essere ingabbiata nel suo pensiero unico.
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