Umbria. Salta la discussione della mozione leghista a sostegno dei crimini d'odio


Era prevista per ieri la discussione all'Assemblea legislativa umbra della mozione leghista contro il Ddl Zan. Il surreale testo chiedeva alla Presidente Tesei e alla Giunta regionale di esprimere al Parlamento la propria ferma opposizione al disegno di legge in materia di contrasto all’omotransfobia.
Si è però appreso che la maggioranza di centro destra ha invece deciso di non procedere, per ora, con la discussione dell'atto, che non è quindi stato affrontato dall'aula di palazzo Cesaroni.

«Una prima importante vittoria –commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI– evidentemente la maggioranza di centro destra si è trovata essa stessa in imbarazzo per quella mozione piena di odio e falsità. Pensare di dover discutere e approvare un testo che contiene informazioni e dati palesemente falsi e fuorvianti avrà fatto saltare sulla sedia anche qualche rappresentante della maggioranza. Benché siamo soddisfatti di questo ripensamento dell’ultimo momento, continueremo a tenere alta l'attenzione, a vigilare e ad opporci in tutti i modi all'approvazione di simili atti. Siamo pronte e pronti a tornare in piazza se necessario»

La mozione, oltre a contenere dati completamente falsati sui reati e le violenze di stampo omo-lesbo-bi-transfobico, cercava in maniera maldestra di riabilitare alcuni esponenti del mondo ultracattolico che diversi tribunali di questo paese hanno già giudicato come colpevoli di reati di diffamazione. Scrivere in un documento ufficiale della Regione Umbria che la diffamazione è libertà di espressione deve essere sembrato troppo anche agli stessi esponenti della maggioranza di centro destra.

«Ora chiediamo che quella mozione venga definitivamente ritirata –conclude il Presidente di Omphalos LGBTI– così da risparmiare alla nostra regione l’ennesima figuraccia nel campo dei diritti. Dopo che l’Umbria è stata al centro delle critiche di tutta Italia per la delibera vergogna sulla RU486, il cui risultato per fortuna è stato solo quello di riaccendere il dibattito e far aggiornare la normativa nazionale, ora la Lega vorrebbe trascinare l’Umbria ad essere la prima regione a schierarsi a favore delle discriminazioni. E tutto questo per l'odio e le battaglie ideologiche personali di alcuni suoi esponenti. Da tutta la nostra comunità il grido è forte: ritirate quella mozione, risparmiate all'Umbria l'ennesima figuraccia!».
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