Un calciatore gay della Premier scrive al Sun: «Sono troppo spaventato per fare pubblicamente coming out»


Fortunatamente i tempi sono cambiati da quando Justin Fashanu, primo calciatore dichiaratamente gay della premier inglese, si suicidò nel 1998 dopo aver subito anni di omofobia. Eppure esistono alcuni settori in cui il pregiudizio è ancora molto forte, anche se Pillon dice di non vederlo. Tra questi vi è il mondo del calcio, motivo per cui un misterioso calciatore gay ha raccontato i motivi delle sue parole in una lettera inviata al quotidiano britannico The Sun:

Ci sono solo due cose di cui sono certo nella mia vita. La prima è che ho sempre voluto essere un calciatore. La seconda è che sono gay. Lo so da quando avevo 14 anni ma anche allora, da adolescente, sapevo che le due cose non potevano andare di pari passo. Così sono rimasto in silenzio per anni. Giocare a calcio mi ha aiutato moltissimo. Dover mantenere segreta la mia omosessualità mi ha liberato da un certo tipo di tensione. Ma con il passare degli anni ho imparato ad aprirmi maggiormente sui miei sentimenti, e su come voglia vivere la mia vita fuori dal campo. Ho fatto coming out con i miei genitori, con i membri più stretti della mia famiglia e con i miei amici. È stato un enorme passo per me, da quando sono riuscito a farlo le cose sono diventate molto più facili. Avere il loro amore e il loro sostegno è stato anche uno dei motivi principali per cui l’ho recentemente raccontato anche ad alcuni dei miei compagni di squadra. Stranamente non ero così preoccupato della loro reazione. Penso che in fondo lo sapessero, ma che stessero aspettando che io capissi che era arrivato il momento giusto. Le squadre di calcio, in qualunque serie, sono incredibilmente affiatate. Sapevo che dirlo ai miei compagni di squadra sarebbe stato come dirlo a un membro della mia famiglia. E so che il mio segreto sarà al sicuro con loro fino al momento in cui potrei capire che è arrivato il momento giusto per parlarne pubblicamente. È così triste per me ammetterlo, ma anche se la società è cambiata enormemente da quando ero adolescente, il calcio non lo ha fatto. Coloro che gestiscono questo sport devono mettere in atto nuove misure come forma di garanzia per i giocatori gay che vogliono dichiararsi. In questo momento i poteri forti stanno solo giocando con le parole, quando trattano l’argomento. Vivere un segreto simile per così tanti anni ha avuto un impatto enorme sulla mia salute mentale. Dar vita a relazioni sentimentali è praticamente impossibile. Coloro che gestiscono il calcio devono contribuire a realizzare il cambiamento.
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