Il leghista Nino Spirlì dichiara di portarsi la Madonna del Carmine anche sotto la doccia


Il leghista Nino Spirlì è il contestato vicepresidente della Regione Calabria (nonché assessore alla Cultura a Taurianova) che se ne va in giro a dire che lui vuole che i gay siano chiamati «fr*oci» e che le persone di colore siano apostrofate come «neg*i».
In gita a Taurianova per festeggiare il neosindaco leghista, ha contestato quanti lo hanno contestato dicendo che lui preferisce «sentire chi si esprime con le parole, piuttosto di chi urla e insulta». Non male per chi ha conquistato un posto sul palco di Salvini grazie al suo vantarsi di usare termini offensivi contro le minoranze.
Ma non è questo il peggio. Spirlì ha anche voluto inaugurare l'uso della Madonna del Carmine come simbolo di devozione religiosa del leghismo calabrese, che va ad aggiungersi ai rosari più volte sfoggiati dallo stesso Salvini sui palchi dei suoi comizi.
Spirlì è così corso dalle agenzie stampa a raccontare che «Lo scapolare del Carmine - spiega Spirlì all'Adnkronos - è uno strumento di devozione della Madonna del Carmine, io lo porto 24 ore su 24, anche quando dormo e sono sotto la doccia, ma in quel caso ne indosso uno in legno, per non bagnarlo, Il riferimento è il rito è questo, il rispetto della Madonna del Carmine che mi protegge».
Secondo una superstizione popolare, nel nel 1251 la madonna sarebbe apparsa al priore generale dell’Ordine del Carmelo e gli avrebbe assicurato che chiunque fosse morti indossandolo quel simbolo non avrebbero mai conosciuto le pene dell’inferno. da qui dovremmo dedurne che uno stupratore sarà salvato se indossa quel talismano e che una persona per bene brucerà all'infermo se Pillon dichiara di disprezzare il suo amore per un'altra persona dello stesso sesso.
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