Fratelli d'Italia rinnega le parole del Papa


Ancora una volta l'organo di propaganda ufficiale di Fratelli d'Italia non ha perso l'occasione per cavalcare l'omofobia coltivata dal partito per diffamare i loro nemici e per ribadire che loro non sanno che farsene di una religione che non può essere usata dalla loro leader contro i diritti civili degli italiani.
A cadere nel loro mirino è Ignazio Marino, il quale ha espresso una legittima opinione riguardo all'apertura del Papa alle unioni civili dopo che nel 2016 su la santa Sede a dichiarargli guerra per contestare il suo aver iscritto nel registro delle unioni civili del Campidoglio 16 coppie omosessuali sposatesi all’estero .

Ed è così che Il Secolo d'Italia pare voler scimmiottare il quotidiano populista di Belpietro nello spacciare per "informazione" questa porcheria:

Nel nostro mondo capovolto è possibile persino che una conclamata nullità politica come l’ex-sindaco di Roma Ignazio Marino sottolinei che il «Papa ha cambiato idea», dicendosene «molto orgoglioso». Non è il caso di scomodare l’Inquisizione, ma un po’ di misura non guasterebbe. Vero che papa Bergoglio abbia fatto dell’informalità la cifra del proprio Pontificato, ma c’è un limite a tutto, persino alla dabbenaggine di Marino. L’ex-primo cittadino della Capitale si riferisce alle parole pronunciate dal Papa durante la visione del docu-film del regista Evgeny Afineevsky. A molti, anche all’interno della Chiesa, sembrarono un’apertura alle istanze del mondo gay, in particolare di quella finalizzata a poter formare una famiglia.

Rilanciati altri insulti diretti a Marino, l'articolo inizia a raccontare che le parole del papa non conterebbero nulla perché loro preferiscono credere ad un Mario Adinofli che le nega:

Ma le rivelazioni di Marino sui retroscena dei suoi colloqui con il Papa sul tema delle unioni civili servono a poco. L’ex-sindaco ignora che il Vaticano ha nel frattempo ridimensionato, e di molto, le parole di Bergoglio. Definendole in parte «manipolate» e in parte male interpretate. Il Papa ha detto che l’omosessuale ha diritto di «essere in una famiglia». Ma è un diritto riferito all’accettazione nella sua famiglia di origine, non di formarne una nuova attraverso il matrimonio. Insomma, Marino ha perso un’altra occasione per tacere.

Evidentemente il giornaletto della Meloni ignora che il Vaticano non ha smentito quelle parole, ha semplicemente tentato di attribuirgli un significato diverso che però non spiegherebbe le nomine gay-friendly decide dal Pontefice. E di certi non è molto credibile che Papa Francesco volesse sostenere che li gay dovrebbero accontentarsi di non essere cacciati di casa dai genitori, soprattutto visto che stava rivolgendosi ad una famiglia omogenitoriale.
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