Il progetto che smaschera le falsità di salvini, spiegando come il suo copione si articoli su 150 parole chiave


Matteo Salvini non sarebbe altro che «un personaggio che recita un copione» e la sua esistenza è dettata unicamente dalla propaganda e dell'odio che la sua ricca equipe, coordinata da Luca Morisi, si preoccupa di iniettare quotidianamente in rete. Peccato che si sia ormai scoperto che il copione recitato dall'assenteista padano sia «fatto di 150 parole chiave riunite in dieci grandi filoni tematici: l'ossessione per l'immigrazione, il sovranismo, l'epica del "capitano", i complotti e bufale».
Lo dichiarano i creatori di Smask.online, un progetto gestito da volontari che quotidianamente smentino la propaganda leghista e svela quelli bufali e quali menzogne si celino dietro il violento e prepotente linguaggio del populista.
Facendo un lavoro che nell'Italia devastata dal populismo mai ci potremmo attendere dai giornalisti, i volontari si preoccupano di fornire fonti, citazioni e fatti per svelare che cosa non torna nelle frasi o nelle foto di Salvini.
Ad esempio si prende il post con cui Salvini cita papa Giovanni Paolo II e si mette a confronto con le parole del pontefice sull'accoglienza ai migranti, oppure si sottolinea l'ossessione per il tema dell'immigrazione, usato in combinazione con la pandemia senza che le sue affermazioni abbiano mai alcun collegamento reale.
«La Bestia propone una narrativa e, per contrastarla, serve una contro-narrativa. Per questo ogni giorno proponiamo dei contro-post argomentati, con fonti, in risposta alla propaganda di Salvini. Il nostro obiettivo è quello di inoculare in Rete delle risposte giorno per giorno, post dopo post», spiegano i promotori a L'Espresso.
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