L'amichetta di Zaira Bartucca torna ad inventarsi false accuse diffamatorie contro chi parla di Covid-19


La signora Lucilla è l'amichetta di Zaira Bartucca che si occupa di inventarsi false accuse con cui coordinare attacchi squadristi contro chiunque osi esprimere un pensiero non conforme all'ideologia negazionista, populista e complottista dell'estrema destra neofascista.
Ci eravamo già occupati di lei quando la signora Lucilla iniziò a spalleggiare la diffamazione della signora Bartucca mettendosi a pubblicare messaggi da denuncia in cui asseriva che Gayburg pubblicasse fantomatico «materiale pedopornografico». Ma dato che la Procura non è ancora andata a bussare alla sua porte, è con lo stesso modus operandi che oggi la troviamo impegnata a pubblicare questo messaggio:


Su mandato di un signore che griffa i suoi messaggi con icone riconducibili al neofascismo, la signora Lucilla si mette a scrivere che bisognerebbe denunciare alla Polizia Postale un onesto cittadino incensurato perché lei dice che un «omosessuale pubblica video osceni» con tanto di un nickname che fa riferimento alla pedofilai (vero e proprio core-business dell'attività diffamatoria della signora Lucilla).

Premesso che noi non conosciamo il destinatario della diffamazione e che ci siamo limitati a constatare come sul suo profilo non ci fosse nulla di strano, a smentire le affermazioni della signora Lucilla è la cronologia dei messaggi. L'accusa viene infatti indirizzata a quel signore sulla base di un suo astio contro chi non nega l'esistenza del Covid-19:


E da qui si arriva ai messaggi "incriminati", ossia lecite opinioni contro chi non indossa la mascherina e commenti sui concorrenti del Gf Vip:


Non sarebbe ora che la procura possa interessarsi alle attività di quella diffamatrice seriale che non perde occasioni per inventarsi false accuse da diffondere tra i neofascisti?
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