Continua il tour anti-gay del leghista La Morgia tra i siti integralisti


I leghisti dicono che il loro papa è Benedetto XVI dato che loro schifano un pontefice che risulta razzista quanto quel loro "capitano" che brandisce i rosari dai palchi dei suoi comizi mentre promette che lui abbandonerà in mare i naufraghi. E sui social si moltiplicano gli insulti rivolti al Papa che osa credere in Gesù al posto di preferire Salvini.
Ma dato che la propaganda populista si basa sul dire ciò che la gente vuole sentirsi dire, forse non dovrebbe stupisci che sui siti rivolti agli elettori bigotti il leghista Umberto La Morgia si presenti con un selfie scattato col Papa, quasi bastasse quella foto a renderlo "cristiano" come lui si dichiara. Ed ovviamente il sito ciellino si affretta a dire che quel personaggio sarebbe «omosessuale, cattolico, di destra» in quel loro raccontare che non si possa essere cattolici senza essere omofobi.

L'intervista è ovviamente finalizzata a raccontare che i gay leghisti non vogliono il ddl Zan perché la Chiesa deve essere omofoba e loro non credono che i cittadini meritino diritti civili contrari all'odio dei leader religiosi. Ed è così che La Morgia debutta dicendo:

Io non cambierei una virgola del magistero della Chiesa. La Chiesa ha senso di esistere proprio per il fatto di essere “segno di contraddizione” rispetto alla mentalità del mondo. Non vorrei mai che la Chiesa si conformasse ai miei desideri o ai miei pensieri solo per “farmi sentire a posto” con la mia coscienza, avvalorando di fatto pratiche obbrobriose come l’utero in affitto. No, questo non lo vorrei mai.

Chiaramente è folle il suo tirare in ballo la G.p.A. nel parlare della sua contrarietà al contrasto dei crimini d'odio, ma sappiamo che la propaganda integralista si basa nello sfruttare i bambini per cercare di creare odio verso intere famiglie attraverso il loro cercare di far leva sui sentimenti di pancia di chi è divorato dai pregiudizi.

Tempi inizia così il suo classico processo di beatificazione del sodomita leghista, dicendo che il poverino sarebbe stato discriminato dalle donne perché contrario all'aborto:

Per rendere l’idea del tipo, basta raccontare che presentò una tesi di laurea sulla “cultura dell’aborto e del controllo delle nascite nel sistema della Nazioni Unite dell’Unione europea”. «Mi presentai alla discussione e c’erano quasi tutte donne. Finì male: mi diedero solo due punti. Poi, però, riuscii a farla avere a papa Benedetto XVI a cui l’avevo dedicata con le parole “al gigante dell’umiltà e del nascondimento”.

Da lì passa a sire che i gay sarebbero anti-cattolici, in quella sua consuetudine a usare la religione come strumento dii offesa anche verso i credenti.

Un mese dopo l’elezione ha raccontato al Giornale di essere omosessuale. Perché? «Perché non ritenevo giusto che quando si parlava di omosessualità l’unica voce che avesse diritto di cittadinanza fosse quella del cosiddetto mondo lgbt, quella anticattolica, quella che presenta la destra come omofoba e retrograda. Perché a rappresentare gli omosessuali devono essere solo Vladimir Luxuria o Imma Battaglia? Perché nelle trasmissioni televisive invitano solo loro o Mario Adinolfi come controaltare? Io capisco che i media abbiano bisogno di caricature e di stereotipi, di semplificare tutto secondo logiche manichee, ma c’è una grande zona grigia in mezzo, ci sono tanti che vivono in maniera diversa, che hanno altre opinioni o stili di vita. Esistiamo anche noi! Mica solo quelli che ballano seminudi sui carri durante i Gay Pride o che hanno fatto del vittimismo la loro bandiera».

Ed ancora, il processo di beatificazione passa dal sostenere che il povero La Morgia sarebbe vittima di chi non si lascia insultare in silenzio:

In seguito a un’altra intervista alla Verità, in cui ribadiva i suddetti concetti, ha ricevuto via web insulti e minacce di tutti i tipi: «Mi scrivevano “ti vengo a bruciare casa” quegli stessi che si autoproclamano paladini dell’amore e che in questo preciso momento chiedono una legge per contrastare l’odio. Ma non mi importa degli insulti di una minoranza nella minoranza, mi interessa di più che passino i concetti in cui credo e che sono condivisi da una maggioranza silenziosa che non è giusto rimanga senza voce.

Tradotto: lui si auto-proclama maggioranza e dice di essere rappresentate di gente che non l'ha mai nominato suo rappresentante. Ed è in quel ruolo che inizia a dire che lui è contrario al contrasto all'odio perché lui non crede all'odio sulla base della propaganda di Provita Onlus che nega la realtà dei fatti perché l'Oscad non classifica reati che non sono inclusi nell'ordinamento iraliani:

Il testo è costruito a partire da un’esagerazione che riguarda i dati. Stando a quelli ufficiali forniti dall’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ndr) non esiste al momento in Italia un'”emergenza omofobia”. I sostenitori della legge ribattono che esistono tante denunce che non vengono presentate, ma questo è un argomento scivoloso e che non si basa su dati di fatto, numericamente certi. L’altra questione che non mi convince è presentare l’omosessuale come “persona fragile” perché così si apre un fronte potenzialmente infinito di “vittime”. Esistono persone bullizzate perché sono obese, perché sono considerate brutte o perché hanno le orecchie a sventola, ma a nessuno verrebbe in mente di fare una legge ad hoc per “proteggerle”. Soprattutto perché le leggi nel nostro ordinamento esistono già e vanno a punire non un sentimento (l’odio), ma degli atti. Il testo Zan fa un passo in più in una direzione liberticida colpendo le opinioni: va a punire con multe pesanti e persino col carcere chi discrimina o istiga alla discriminazione in base a sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Ma cos’è l’identità di genere? Già qui abbiamo un problema.

Insomma, dato che lui non riconosce le persone trans, dice ch enon vuole siano tutelate. Eppure non pare preoccuparsi di come la Legge Reale Mancino tuteli i gruppi religiosi da anni senza che lui si lamenti che la ricca lobby finanziata dallo stato venga definita come un "soggetto debole" dalla legge. Da lì si passa a usare i bambini:

L’altro aspetto che non gli garba «è che con questa legge si legittima la propaganda nelle scuole, foraggiando le associazioni lgbt. Io lascerei stare i bambini. Già adesso, io lo vedo, c’è una grande spinta a promuovere la transessualità o la cosiddetta fluidità di genere nei minori e questa ideologia sta già intaccando anche il linguaggio con tutta la sua serie di suffissi con asterischi, schwa (Ə) e “u” in sostituzione del maschile plurale sovraesteso, per imporre un modo di esprimersi “inclusivo” che non discrimini nessuno».

Insomma, al cattolicissimo sodomita leghista la tolleranza non pare piacere proprio.

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