Gli aderenti alle Sentinelle in Piedi: «No alla pillola. Come anticoncezionale, le donne siano racchie se non vogliono farsi trombare»


Le Sentinelle in Piedi si sono riciclate come gruppo contrario al diritto di scelta delle donne, in conformità alla nuova crociata di Jacopo Coghe volta a sostenere che le donne andrebbero «tutelate» attraverso l'imposizione del suo volere contro la loro libertà di scelta.
Attraverso insulti diretti al sindaco di Bergamo e alla sua famiglia, è in una piazza deserta che le Sentinelle in Piedi di Bergamo si sono messe a sbraitare al megafono che loro esigono un divieto alla pillola abortiva e che loro esigono che le donne siano costrette a partorire contro la loro volontà. Si sono persino inventati che l'aborto sarebbe contrario allaLegge perché dicono che la donna vada «tutelata» attraverso un divieto alla sua libertà di scelta.

Intanto, sui social network è l'organizzazione di Giorgio Celsi che si sta occupando di insultate e di mettere alla gogna sui gruppi integralisti le donne che hanno osato contestarli:


Tra i commenti, troviamo la solita pioggia a di insulti e maledizioni, con un donna che ricorre ad insulti sessisti e ci tiene a far sapere a tutti che suo marito le dice sempre che la donna racchia non è chiavabile. Insomma, pare siano donne che si odiano e che vogliono essere odiate dagli uomini e che si eccitano se i loro mariti le trattano come giocattoli sessuali:



Eccola qui la tolleranza di quelli prr cui l'odio è "libertà di espressione" ma la libertà altrui va vietata per imporre il pensiero unico di un Tony Brandi che pare eccitarsi nel sostenere che ai bambini vanno mostrai striscioni che inneggiano alla «fi*a».
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