Mediterranea assolta dalle accuse leghiste
Come già avvenuto nei confronti delle infondate accuse leghiste rivolte ad Open Arms, anche nel caso di Mediterranea i giudici hanno sancito che l'Ong non ha commesso alcun reato e hanno rigettato quell'accusa di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina" su cui Salvini aveva basato gran parte della sua campagna elettorale.
E neppure è stata accolta l'accusa di disobbedienza all’ordine di una nave da guerra. Anzi, le indagini hanno appurato che quel 19 marzo 2019 fu la richiesta avanzata dalla nave militare ad essere illegale. dato che l'ordine non proveniva né da un’autorità giudiziaria, come detto quella notte, né da una qualche una norma giuridica come sostenuto successivamente. D'altronde è facile immaginare che nessuna norma prevede il divieto di ingresso nelle acque territoriali di un’imbarcazione italiana.
«La coincidenza è che la nave militare a cui abbiamo disobbedito era in servizio per Frontex. Quelli che hanno tentato di fermarci sono oggi sul banco degli imputati per deportazione e violazione dei diritti umani», commenta Luca Casarini, facendo riferimento alle accuse mosse martedì scorso a Bruxelles contro il direttore di Frontex Fabrice Leggeri.
I PM hanno anche ricostruito la catena di comando superiore a Santarelli: alle 2.45 di notte ci fu una riunione tra il centro per il coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) e alcune autorità, tra cui Matteo Piantedosi, allora capo di gabinetto del ministro dell’Interno Salvini e oggi prefetto della capitale.
Contro l’organizzazione rimangono aperti otto procedimenti penali che coinvolgono tre comandanti, due capi missione e un armatore. Ma sino ad oggi non una sola accusa contro le Ong ha retto in tribunale, anche se spesso sventolate nei talk show televisivi come se Salvini volesse vantarsi del suo voler abbandonare dei naufraghi in mare .
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