Adinolfi chiede che le donne siano usate come vacche da monta per la produzione di bambini soldato


Mario Adinolfi è tornato ad attaccare il diritto di scelta delle donne, lamentandosi che non le si costringa con la forza a fare quello che vuole lui. In un volo pindarico che lo vede parlare di Unione Sovietica, Argentina e Italia, il fondamentalista palesa il suo sostenere che le donne (e dunque anche le sue figlie) dovrebbero essere usate come vacche da monta perché lui esige siano impiegate nella produzione di soldati e di lavoratori:


Ancora una volta il fondamentalista palesa che la sua idea di "famiglia" è estranea ad ogni forma di amore, ma sarebbe un costrutto che serve unicamente a produrre bambini che possano pagargli i suoi privilegi, magari pensando già a quella pensione che la sua cricca chiedeva escludesse le famiglie gay dalla reversibilità. Ma un tizio che si fa promotore di un modello unico di "famiglia" pare poco credibile mentre rema contro i diritti delle sue stesse figlie, le teorizza come oggetti che debbano essere privati da ogni diritto di scelta in quanto lui le esiga gravide e produttrici di bambini soldato.
Non male per il tizio che urlava "giù le mani dai bambini" contro i corsi di educazione al rispetto mentre forse è a lui che dovremmo chiedere di lasciare in pace le sue figlie e di non cercare di attentare ai loro diritti per mero profitto personale.
Curiosa è anche la sua teoria per cui i figli si pagano e per cui bisognerebbe pagare le donne che affittano il loro utero al partito di Adinolfi, alla faccia dei suoi striscioni del "family day" o dei motti riportati su quel suo giornaletto che osava sfruttare commercialmente il simbolo del cristianesimo. Ma dal divorziato che teorizza "l'unica famiglia" anche se lui ne ha due e la seconda non è per nulla conforme ai dogmi che lui usa contro gli altri, forse non ci si sarebbe potuto aspettare nulla di diverso.

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Update. Il titolo è stato modificato a seguito delle mistificazioni create da Zaira Bartucca e da Mario Adinolfi per tentare di inventarsi imprecisati riferimenti sessuali. Ovviamente l'articolo è una critica allo svilimento del ruolo femminile che porta Adinolfi a vedere le donne come oggetti da impegnare nella riproduzione. E dato che il fondamentalista ama raccontare che lui scrive le leggi per la famiglia e in "difesa dei bambini", volevamo semplicemente sottolineare come le sue pretese avrebbero tolto diritti alla sua stessa prole.
A riprova del tutto, ad Adinolfi sembra vada bene un titolo che parla del suo ritenere che le donne andrebbero usate come vacche adibite alla produzione di vitelli, ma a lui non andava bene si ricordasse che anche le sue figlie sono e saneranno donne e che dunque le sue pretese avrebbero avuto effetti anche sulla sua stessa prole (quella prole che lui usa spesso a fini elettorali arrivando al esibirla sui palchi dei suoi convegni) indicando una certa ipocrisia nel suo raccontare che le sue azioni mirino alla "difesa" dei "nostri figli".
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