Adinolfi difende chi usa i social per fomentare l'odio


Mario Adinolfi ha bannato da Facebook praticamente chiunque osasse esprimere opinioni critiche contro il suo pensiero unico, ma poi si inventa che fermare chi fomenta assalti armati al Capitol Hill sarebbe una «censura».
Premesso che lui sta con quel Donad Trump che si dice "cristiano" mentre costruisce muri contro i disperati o giustizia vittime di abusi, è prendendo le difese della destra fascista che tenta di equipararla altre formazioni politiche. Lo scopo è quello di lagnarsi che ai neofascisti e ai neonazisti non venga permesso di fomentare odio, xenofobia, razzismo, omofobia attraverso la diffusione di fake-news. Ed ovviamente si inventa la solita falsa contrapposizione, sbraitando che bisognerebbe censurare chi chiede diritti civili:


Poche ore prima, difese i canti fascisti della Donazzan parlando di «goliardia».

Pare inoltre ipocrita che a scrivere queste cose sua quel tale che voleva imbracciare i fucili contro la legge Cirinnà e impedire alle associazioni LGBT di parlare nelle scuole contro le discriminazioni. Così come Adinolfi pare voler ignorare che ogni chiusura ha fatto seguito a decine e decine di messaggi d'odio, come si evince dal suo difendere chi pubblica titoli come questi:


Evidentemente non ritiene ci sia un limite che non deve essere superato in nome della "libertà" dato che il rispetto deve venir prima dell’istinto ad odiare il “diverso da noi”. D'alktronde basterebbe evitare di scrivere che i gay sarebbero aberrazioni umane e che devono essere curati, oppure che si ha voglia di affogare gli immigrati ed è difficile che l'account possa essere sospeso.
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