Coghe si scaglia contro la libertà educativa dei genitori dinnanzi ai film razzisti


Nell'Inghilterra che piace ai sovranisti, Disney+ ha inserito un disclaimer al film "Dumbo" per informare i genitori che l'edizione originale del film «può contenere riferimenti culturali obsoleti».
Nella fattispecie, i corvi neri hanno un accento grottesco che suona inequivocabilmente come una caricatura dei neri che venivano costretti a lavorare nelle piantagioni. Cantano un brano chiamato «lavoriamo come schiavi» e il loro leader si chiama Jim Crow, come le leggi Jim Crow che crearono e mantennero la segregazione razziale.
Forse infuriato all'idea che ai bambini non si insegni la segregazione razziale, Jacopo Coghe di Provita Onlus si è messo a sbraitare che il diritto dei genitori ad essere informati sui contenuti che stanno facendo vedere ai loro figli sarebbe «ideologia». Non male per quel tizio che ama andare con Gandolfini davanti al Miur a dire che l'educazione al rispetto sarebbe un'offesa alla «prelazione educativa dei genitori» perché lui vuole essere «libero di educare» all'omofobia. Evidentemente nel caso del razzismo si deve impedire ai genitori di poter compiere scelte consapevoli.

Proponendo un titolo fuorviante che allude ad una censura a fronte di un semplice disclamer informativo fornito ai genitori inglesi, Coghe scrive:


Tra i commenti, c'è chi invoca una pioggia di zolfo e chi si straccia le vesti, con teorie curiose sul fatto che a loro piace l'idea che si inculchino quegli stereotipi ai bambini:






Ovviamente non mancano i seguace di Coghe che chiariscono come a loro stia bene che si inneggi al colonialismo, l'importante è che non si parli dei gay prima che i loro figli non abbiano sviluppato dei pregiudizi che li renderanno omofobi per la loro intera esistenza.
Commenti