Provita e Il Giornale accusano Marrazzo di voler «indottrinare i bimbi in affido»


Come prevedibile. c'è sempre la solita Provita Onlus di Toni Brandi e Jacopo Coghe dietro all'articolo de Il Giornale a firma di tal Giuseppe Aloisisi che si intitola: "Il Partito Gay in case-famiglia per indottrinar i bimbi in affido".
Attingendo ad un linguaggio che pare voler descrivere i gay come predatori che vanno in giro ad arruolare i bambini, affermano che «la formazione politica è riuscita ad entrare all'interno di alcune case-famiglie», manco stessero parlando dei trumpiani che hanno assaltato il Capitoll Hill. Lamentano poi che nelle loro favole Babbo Natale fosse inclusivo, affrettandosi a riportare le lamentele di un'organizzazione da loro elevata a rappresentanza del sedicente «mondo pro-life» anche se vicini al presidente che detiene il numero del maggior numero di condannati mai uccisi sa un presidente statunoitense:

Per l'universo pro life e pro family non ci sono dubbi: si tratta di un inaccettabile tentativo d'indottrinamento. Per quanto il tutto sembri finalizzato ad allargare le possibilità di adozioni. Anzi, la campagna intitolata "Dalla parte di tutte le famiglie" - che il neonato Partito Gay Solidale, Ambientalista e Liberale sta portando avanti - ha, per l'emisfero cattolico che sostiene la tutela dei valori tradizionali, esiti e svolgimenti che vengono reputati negativi. A misurarsi, insomma, sono due organizzazioni, ma anche contesti culturali, che hanno una visione opposta su molti temi bioetici, diritti compresi. Sensibilizzare bambini in affido presenti all'interno delle case-famiglia, e magari tutto il contesto dell'assistenza sociale, sarebbe dunque un buon viatico per convincere gli scettici.

Dal canto suo, è suoi social che Fabrizio Marrazzo replica: «Secondo Provita indottriniamo i bimbi raccontando loro fiabe dove ANCHE famiglia LGBT+ è possibile. ANCHE, non SOLO, come fanno loro dicendo che famiglia è SOLO mamma+papà+figli. Questo è indottrinamento, non ciò che facciamo noi: "Sensibilizzazione"».
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