Verrà denunciato il giornaletto omofobo di Angelo Mandelli, esponente di Provita Onlus


Anche L'Espresso si è occupato della propaganda omofoba di Angelo Mandelli, membro dell'organizzazione Ora et labora e rappresentante locale di Provita Onlus. Ad interessare la testata giornalistica è il giornaletto omofobo che viene stampato da Mandelli e che viene distribuito per Milano con un nome che porta molte persone a cadere nell'errore di ritenerlo un prodotto del Comune.
Nell'ultimo numero (che potete consultare qui) l'esponente di Provita Onlus esordisce coin il titolo "Non solo coronavirus la piaga delle infezioni sessuali diffuse dai comportamenti gay e di cui nessuno vuole parlare". Ed è così' che ai milanesi viene racconta che il Covid-19 sarebbe colpa dei gay e che i gay siano «diffusori di Aids» o che la fermata rainbow di Porta Venezia sarebbe «una fermata della metropolitana dedicata ai vizi sessuali delle persone».


In altri articoli, Mandelli sbraita istericamente che esisterebbe una «dittatura arcobaleno» in quanto lui non sopporta che il Comune possa patrocinare i pride. Evidentemente lui preferisce patrocini i convegni omofobi di Adinofli in cui i preti pedofili vengono invitati a sedere nella fila delle autorità.
Ed ancora, un articolo afferma che «con la scusa della "lotta alle discriminazioni", discriminati i cittadini eterosessuali». Il riferimento è al suo sostenere che i rifugi per i gay cacciati di casa dalle loro famiglie dovrebbero ospitare gli eterosessuali o che il Comune dovrebbe istituire uno "sportello eterosessuale" per gli adolescenti eterosessuali che subirebbero discriminazioni in quanto eterosessuali.
A pagina 5 vengono rilanciate le immaginette di Pillon che costarono al senatore leghista una condanna per diffamazione aggravata. Sulla Casa dei Diritti dice sia un «ente pubblico al servizo della propaganda ideologica» o che la «cultura arcobaleno» si fonderebbe sul «libertinaggio e sull'indifferentismo morale».

L'esponente di Provita Onlus è stato anche capace di pubblicare un fotomontaggio di una pubblicità per la promozione della PrEP, trasformata in questa porcheria diffamatoria:


L'attore Pietro Turano, diffamato e insultato da quell'immaginetta prodotta dal collaboratore di Jacopo Coghe e Toni Brandi, ha commentato: «Da tanti anni mi occupo in Arcigay di salute sessuale, soprattutto fra i miei coetanei. Siamo totalmente privi di strumenti educativi nell'ambito di affettività e sessualità. Questo produce stigma, insicurezze e inconsapevolezza rispetto alle IST. So che espormi come personaggio pubblico significa anche essere potenziale bersaglio, è un prezzo che sono disposto ad affrontare. Non per questo resterò passivo di fronte ad un uso strumentale e dannoso della mia immagine. Se ne parlerà nelle sedi opportune e pagherà chi dovrà pagare».
Anche Arcigay si dice pronta a denunciare la propaganda diffamatoria dell'amichetto di Pillon. All'Espresso, il segretario Gabriele Piazzonidichiara: «Arcigay ha appena raccolto la segnalazione e ha attivato il proprio ufficio legale per stigmatizzare l'atto e per difendere nelle opportune sedi la rispettabilità delle persone lgtbq+ e dell'associazione».

Il bello è che questi sono pure quelli che vanno in giro a giurare su Dio che in Italia non esisterebbe alcuna omofobia.
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