22 anni fa debuttava la prima puntata di "Queer As Folk"


Esattamente 22 anni fa, ossia il 23 febbraio 1999, l'emittente inglese Channel 4 mandò in onda il primo episodio di "Queer As Folk". Tra le isteriche proteste dei conservatori, per la prima volta il mondo gay di quegli anni veniva raccontato in televisione.
Il titolo del programma derivava da un'espressione popolare inglese, "there's nought so queer as folk", che significa "non c'è nulla di così strano come la gente (comune)". Si giocava dunque sul fatto che il termine "queer" veniva spesso usato come sinonimo di "omosessuale" e che l'omosessualità fosse parte della normalità.
I protagonisti della serie erano Stuart Alan Jones (Aidan Gillen), un pubblicitario di successo che tentava approcci sessuali con tutti, il suo amico Vince Tyler (Craig Kelly), impiegato in un supermercato, che risultava ben più sfortunato in amore, e il sedicenne Nathan Maloney (Charlie Hunnam), che non aveva alcuna esperienza ma pareva deciso a recuperare in fretta.
La natura esplicita del linguaggio e delle scene provocò l'ira dei fondamentalisti, portando la Beck’s, ossia lo sponsor ufficiale della serie, a ritirare ritirato il suo supporto. Ma se in Inghilterra la produzione non subì alcuna censura, in Italia ebbe una sorte molto peggiore: nel 2001 i diritti vennero acquistati da La7, anche se non riuscì a trasmettere neppure un episodio date le proteste preventive dell''estrema destra religiosa. Durante la fase di doppiaggio, molte scene verranno tagliate e la trama venne alterata. Ad esempio, è stata modificata l'età anagrafica di Nathan per renderlo un rampante sedicenne. E se nella versione originale Stuart racconta di aver perso la sua verginità a dodici anni in uno spogliatoio, nella versione italiana gli anni sono diventati quattordici.
Solo nel 2002 l'emittente satellitare Gay.tv mandò in onda quella versione depurata. Ad oggi, la seri e non ha mai debuttato sulle emittenti generaliste italiane.
Nel 2000 il format è arrivato negli Stati Uniti ed ha dato vita all'omonima serie prodotta da Showtime, seppur ben più patinata rispetto a quella inglese.
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