Dopo averci provato con Lega e FdI, Ferdinando Tripodi ha ottenuto un incarico con Forza Italia


Ferdinando Tripodi è tornato. Dopo essersi proposto come il gay leghista che diceva di voler essere chiamato «fr*cio» e «ricchio**», ha tentato di ripiegate su Giorgia Meloni proponendosi come il gay che partecipava alle sue manifestazioni omofobe e si scattava selfie con gli esponenti di Casa Pound. Si è anche strenuamente impegnato nell'incoraggiare il mancato rispetto delle norme sanitarie durante la pandemia.
Scomparso dai social per qualche tempo, è ora tornato attraverso un profilo completamente ripulito da tutti i suoi precedenti messaggi, nel quale di presenta come «responsabile Terzo Settore Forza Italia Provincia di Latina»:


Come primo messaggio, rilancia un violento testo in cui Vittorio Feltri si vanta di essere un alcolista e si augurarsi che qualcuno possa «far secco» l'ex premier Giuseppe Conte:


Chissà se continuerà a puntare tutto sul duo dirsi un gay favorevole all'omofobia o se quello era solo un ruolo finalizzato ad accaparrarsi una qualunque poltrona.

Solamente nell'aprile del 2018, Tripodi cercò visibilità mediatica inviando ai giornali una lettera aperta in cui attaccava Berlusconi, ora divenuto il suo datore di lavoro. In riferimento alle parole del leader di Forza Italia che insultò i parlamentari del M5S dicendo che «non saprebbero pulire i cessi», scrisse:

Carissimo Presidente Silvio Berlusconi,
chi Le scrive è un figlio ORGOGLIOSO di avere una madre che con umiltà e dignità, nella vita “ha pulito i cessi” (uso una Sua triste frase) pur di crescere una famiglia con sacrifici.
Perché vede Presidente, quando non si ha la fortuna di nascere e crescere in una famiglia come la Sua per esempio, tocca rimboccarsi le maniche e darsi fa fare soprattutto quando ci sono dei figli da sfamare.
Vede Presidente, “pulire i cessi” non è cosa di cui vergognarsi, è semplicemente un umile ed onesto lavoro, che centinaia di persone nel nostro Paese ogni giorno con dignità svolgono.
Presidente, forse durante la Sua triste frase, per un attimo ha probabilmente dimenticato che se non ci fosse chi pulisse “i cessi”, Lei, sarebbe costretto ad entrare non nei bagni dorati come forse è abituato, ma al contrario in ambienti ripugnanti.
Tanto quanto la Sua frase.
Forse rimarrà deluso nell’apprendere che in passato l’ho votato, io e tutta la mia famiglia, compresa mia madre, la stessa Donna che ha “pulito i cessi”.
Non mi pare Presidente che Lei abbia rifiutato il voto.
Non mi pare di aver sentito in campagna elettorale parole del tipo: “non voglio i voti di chi pulisce i cessi”.
Da persona educata che mi reputo, può notare il modo elegante e rispettoso con cui mi sono rivolto a Lei, chiamandola Presidente.
Le assicuro che questa volta ho fatto molta fatica, ma io non sono Lei, peso le parole e soprattutto i termini perché ho rispetto anche di chi non mi rispetta.
Spero che avrà il coraggio di chiedere scusa Presidente, perché in fondo una battutaccia può scappare a chiunque, l’importante è rendersene conto.
La Saluto Presidente, e laddove Vorrà sarò disponibile ad insegnarLe come pulire un “cesso”, Le garantisco che non nuoce gravemente alla salute, anzi, insegna l’umiltà ed il rispetto per il prossimo, quello che forse Lei ha dimenticato.

La Saluto.

Ora è un esponente del suo partito.
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