Il dirigente di Fratelli d’Italia: «Dobbiamo essere liberi di definirci fascisti»


Dicono di voler essere "liberi" di commettere crimini d'odio ed ora dicono anche di voler "essere liberi di definirci fascisti". Però Giorgia Meloni promette denunce e azioni punitive contro chiunque esprime l'opinione che il suo partito sia razzista.
Nel corso di un’intervista sulla Commissione contro i crimini d’odio voluta dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e recentemente finita sotto scorta a causa delle innumerevoli minacce ricevute, il dirigente di Fratelli d’Italia a Busto Arsizio, Checco Lattuada, ha dichiarato: «Si deve essere liberi di poterci definire fascisti».
D'altronde, se loro dicono che i crimini e l'odio sarebbero "libertà di espressione", pareva inevitabile che qualcuno avrebbe fatto rientrare in quella definizione anche altre aberrazioni. Poi pazienza se in Italia la ricostituzione del partito fascista è vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e se l’apologia del fascismo è un reato.
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