Livorno, il leghista dice che ritirerà la sua interpellanza per chiedere la schedatura dei gay


Dopo le proteste, dice che ritirerà l'interpellanza perché sostiene di essere stato «frainteso». Se la caverà così il leghista che chiedeva una schedatura dei gay uniti civilmente, nel totale silenzio del suo leader. Peccato scrivesse nero su bianco che «Collesalvetti è, purtroppo, gay friendly».
L'impressione è che il partito leghista tenti di attaccare la nostra società con mozioni che rendano sempre più accettato il discorso d'odio, tanto basterà negare il proprio operato davanti all'indignazione nel caso in cui si venga scoperti e finirà tutto a tarallucci e vino.
Ciacchini se n'é uscito sostenendo addirittura che lui non avrebbe chiesto «nessuna schedatura», anche se l'interpellanza era molto chiara nel chiedere chiedendo quante coppie gay fossero presenti a Collesalvetti, conoscere la loro stabilità nel tempo, le agevolazioni ricevute e una misurazione dell'effettivo amore misurato tra le lenzuola.
Non è chiaro, però, il motivo per cui il leghista annunci di voler ritirare l'interpellanza ma non l'abbia ancora fatto.

L'assessora regionale Alessandra Nardini (Pd) aveva commentato l'iniziativa leghista affermando: «L’idea della schedatura delle unioni civili tra cittadine e cittadini omosessuali, regolate da una legge dello Stato, fa venire i brividi e richiama oscure e drammatiche vicende del passato, che nel passato devono restare. In Italia e in Toscana non c’è spazio per l’omofobia, né per la propaganda discriminatoria. Parliamoci chiaro, il messaggio strisciante che si voleva insinuare con questa iniziativa è che le eventuali risorse destinate a queste famiglie sarebbero uno spreco [...] La nostra terra, la Toscana, è sempre stata apripista nei diritti civili e continuerà a esserlo. Sono orgogliosa, in tal senso, di essere Assessora regionale con delega all’attuazione della Legge regionale 63 del 2004, proprio contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Come Regione, oltre a esserci dotati di questa apposita legge, aderiamo da anni ufficialmente al Toscana Pride, siamo tra gli enti fondatori della Rete Re.a.dy contro le discriminazioni e abbiamo promosso convintamente un appello a sostegno del Ddl Zan, per il quale abbiamo già raccolto molte adesioni di comuni e province toscani. Lavoreremo senza sosta su questi temi per fermare qualsiasi messaggio e azione amministrativa discriminatori. Questa è la Toscana: una terra aperta, di tutte e di tutti, che combatte le disuguaglianze, che non scheda, non esclude e non discrimina nessuna e nessuno. Apprendo che il Consigliere Ciacchini avrebbe ritirato la sua interpellanza, che ritengo vergognosa. Bene che questa iniziativa si sia fermata sul nascere, ma è un segnale non trascurabile di quanto ci sia ancora da lavorare su questo terreno, persino tra chi siede nelle istituzioni».
1 commento