Tuiach torna a deridere la dottoressa Rachel Levine: «Sto coso mi faceva ridere»


Il consigliere triestino Fabio Tuiach è tornato a defecare transfobia dalla sua paginetta di istigazione all'odio ospitata sui social russi frequentato da neonazisti, suprematisti bianchi e terroristi neri. Comportandosi come un bulletto di prima elementare con grossi problemi comportamentali, il consigliere deve aver pensato (???) potesse essere divertente bullizzare la ministra statunitense alla sanità usando la sua fotografia nel profilo. E perché il suo odio fosse chiaro, ha condito il tutto con insulti ed offese da persona incapace di vivere in una società civile.
Dicendosi fieramente «omofobo» nel suo maschilismo da fascista che vive in una casa di proprietà della moglie, pare eccitarsi sessualmente nel definire «coso di Biden» la dottoressa Rachel Levine.
A chi la definisce «merda», lui replica che «sto coso mi faceva ridere». E chissà se i servizi sociali non avranno nulla da dire su un padre che insegna il bullismo ai figli mentre ricopre un ruolo istituzionale.

Attraverso messaggi da voltastomaco che infangano il none di Trieste, l'immigrato istriano scrive:


Ma il Prefetto intende tacere ancora a lungo? Chi ripagherà i cittadini onesti del danno arrecato alla città dalla propaganda si 'sto coso che manco fa ridere?

A riprova di come Tuiach non sia degno neppure di baciare i piedi della dottoressa (nonostante la sua incapacità a restare in piedi su un ring lo portino a ritrovarsi prono in meno di 95 secondi), lo troviamo a vantarsi della campagna di disinformazione riguardo alla pandemia che sta conducendo a danno della salute pubblica. Ripetendo a casaccio gli slogan dei neofascisti, scrive:


C'è dunque chi salva vite e chi cerca di ammazzare gli ignoranti triestini che credono alla sua becera propaganda.
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