Zaira Bartucca è tragicomica nelle sue nuove illazioni diffamatorie contro Gayburg


Il complottismo della giornalista populista Zaira Bartucca appare sempre tragicomico. Davanti alle mail di spam che sostiene di aver ricevuto su un indirizzo di posta elettronica che ammette di aver reso pubblico su un sito (quindi alla mercé di bot e di malintenzionati), riesce ad inventarsi un fantomatico attacco politico alla sua campagna contro il contrasto alla pandemia.
Se anche i bambini sanno che lo spam viene inviato attraverso mail false che cercano di apparire famigliari ai destinatari, è arrivando a parlare persino di «phishing» e di «furto di identità» che la signora scrive:


Se gli utenti di mezzo mondo ricevono mail pubblicitarie e indesiderate, è dinnanzi alla mail del tipo "enlarge your penis" che la Bartucca riesce a ricamare una storia surreale come questa:

Da mesi il direttore di Rec News Zaira Bartucca è oggetto di un mail bombing. L’attacco informatico è costituito da migliaia di mail che hanno come apparente mittente “z.bartucca”. A essere preso di mira è un suo indirizzo personale, fino a qualche anno fa reso pubblico tramite il network per giornalisti “Comunicazione Italiana”. L’obiettivo non sembra essere solo l’intasamento della casella di posta, ma anche quello di carpire informazioni personali o di far pensare a eventuali soggetti esterni che l’invio di comunicazioni truffaldine abbia a che vedere con i componenti di questo sito.

Se il complottismo della sovranista è sin qui tragicomico, più preoccupante è come tutto ciò diventi un pretesto per lanciare le nuove accuse infondate contro Gayburg, peraltro infarcite con le sue solite fake-news:


Che quel riferimento sia a Gayburg è chiarino nell'articolo da lei linkato, dove ovviamente ci etichetta in maniera diffamatoria dicendo che noi saremmo un «sito di disinformazione» in quanto non populisti. Ma ben più grave è che si inventi che qualcuno l'abbia accusata di «pirateria» o «truffe informatiche», arrivando a virgolettare quelle parole inventate di sana pianta.
Quello che abbiamo scritto è che la signora ha dichiarato la sponsorizzazione di un sito che permette di guardare film cinematografici attraverso piattaforme pirata. E se l'italiano non è un'opinione, il nostro osservare che lei si sia fatta pagare da chi promuove contenuti piratatati non significa che l'accusa di pirateria sia rivolta a lei. Lo dovrebbe sapere, dato che nel suo precedente articolo è tra i soliti insulti e le solite affermazioni diffamatorie, che scriveva:

La pirateria – a detta del sito che ha costruito i propri numeri sul fatto di derivare da un sito pornografico – consisterebbe nel fatto di aver ospitato un link esterno considerato sicuro e affidabile da Publisuites, e di “aver fatto soldi” (meno di 80 euro lordi), da due redazionali correttamente indicati come “sponsorizzati”. Attacchi sterili dettati dall’invidia e dalla frustrazione che contraddistingue il personaggio, ma soprattutto accuse infondate e ingiustificate, di cui il gestore del sito di disinformazione sarà chiamato a rendere conto a tempo debito.

Dalle sue stesse parole pare evincersi che le sue nuove accuse infondate siano alimentare a suon di fake-news in un atteggiamento che parrebbe del tutto inaccettabile per chi dice di essere iscritta all'ordine dei giornalisti. E nemmeno sappiamo da dove si sia inventata la storia delle "truffe informatiche" di cui parla: d'altronde le sarebbe bastato fare una semplice ricerca con Google per scoprire che quel suo virgolettato non compare in nessuna pagina del nostro dito, ma forse lei non ritiene di dover verificare le sue affermazioni prima di diffamare degli onesti cittadini.

Finita la sua diffamazione a base di illazioni e di fake-news, la troviamo impegnata a fomentare paure contro il contrasto alla pandemia, regalandoci curiose teorie sul fatto che le mascherine creerebbero danni permanenti. A suo dire, dunque, sarebbe un miracolo che i chirurghi e i dentisti non muoiano per strada pur usandole da anni:


Ben presto inizia a scrivere tra violette la parola "pandemia" quasi volesse negarne l'esistenza, lamentandosi di come il governo voglia proteggere i cittadini mentre lei preferisce cercare di convincerli a non vaccinarsi, a non indossare protezioni personali e a creare assembramenti:


Ma l'Ordine dei giornalisti non ha nulla da dire sul modus operandi di questa signora che va in giro a sventolare la loro tessera?
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