A Forum si parla delle "terapie riparative" praticate in Cina. Il consigliere Tuiach: «I ragazzi confusi venivano rieducati e guarivano tutti»


Questa mattina a Forum si è parlato delle cosiddette "terapie dell'omosessualità" che hanno spinto al suicidio innumerevoli ragazzi.
La scheda introduttiva ha spiegato come in Cina criminalizzasse l'omosessualità sino al 1997 e considerata "malattia mentale" fino al 2001. In quel contesto ha dovuto vivere Nicola, un ragazzo di 15 anni e figlio di diplomatici italiani. I suoi genitori lo hanno costretto con l'inganno a sottoporsi ad una fantomatica "terapia riparativa" della sua omosessualità. Fu portato in un luogo circondato da filo spinato su cui un cartello recitava: "Queste malattie sono comuni, se rispetti il trattamento puoi essere curato. La tua mentalità distorta può essere corretta gradualmente". Il ragazzo fu costretto a subire atrocità e torture, portando ancora le ferite di quanto subito dopo 31 anni dal trattamento.

Nicola è stato portato davanti al giudice del programma televisivo perché la moglie ha scoperto che lui era sempre stato attratto dagli uomini. La moglie ha poi chiesto che i figli fossero affidate solo a lei perché ritiene che un padre gay non possa essere genitore. La giuria popolare ha dato alla quasi unanimità ragione all'uomo, come confermato anche dalla giudice.

Il solito consigliere triestino Fabio Tuiach si è affrettato a lodare chi tortura gli adolescenti, sostenendo che «i ragazzi confusi venivano rieducati in campi di lavoro e guarivano tutti»:


Insomma, il camerata incoraggia i genitori omofobi a spingere al suicidio e al malessere i figli. E in quale girone dantesco ci troviamo se chi scrive cose simili viene pagato con denaro pubblico dal Comune di Trieste?
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