Costanza Miriano chiede la scomunica di don Giulio Mignani perché non omofobo


Costanza Miriano sostiene che i reato di matrice omofoba sarebbero "libertà di opinione", ma poi chiede la scomunica di chiunque osi sostenere che Dio non sia omofobo come Mario Adinolfi ama dipingerlo.
La sua ira (subito rilanciata da Roberta Frullone) è stata scatenata un sacerdote che osa sostenere che gli oggetti non contino più delle persone e che ha criticato la decisione del vaticano di vietare la benedizione delle famiglie gay. La Miriano inizia così a dire che sarebbe per il bene dei gay che bisognerebbe disprezzare il loro amore in virtù di come lei si ecciti nell'andare in giro a dire che chi non condivide i suoi medesimi pruriti sessuali sarebbe "intrinsecamente disordinato". E non pare andare meglio con il suo sostenere che lei sarebbe la detentrice del volere di Dio, asserendo di conoscere quello che dovrebbe pensare lui.

Il risultato è questo messaggio rancoroso in cui chiede che si punica l'opinione di chi non vede peccato nell'amore:


Ammesso e non concesso che la signora Miriano possa davvero credere in Dio, sarò divertente vedere quando dovrà rendere conto del male che ha seminato bestemmiando il suo nome.
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