Umberto La Morgia (FdI) va dagli spagnoli a dire che è stato lui a fermare il ddl Zan


Umberto La Mogia, in qualità di esponente di Fratelli d'Italia, si è fatto intervistare da un gruppo integralista spagnolo che lo ha presentato come «una autorità» italiana che si batte contro il progresso. Ha annuito mentre l'intervistatore diceva che il vero gay non deve assolutamente fare sesso o quando ha sostenuto che l'omosessualità potrebbe essere essere ritenuta una malattia psicologica. Ha persino concordato con l'assurda teoria pe per cui l'unico "omosessuale" accettabile è colui che riconosce sia sbagliata la sua attrazione verso persone dello stesso sesso mentre sarebbe "omosessualismo" ogni atto sessuale che non preveda la penetrazione di una vagina.
La tesi sostenuta è che che l'omofobia sia il dovere di ogni vero "cristiano" perché la "famiglia naturale" sarebbe unicamente quella composta dall'unione carnale di un uomo con una donna al fine procreativo. Tutto il resto sarebbe sbagliato.
La Morgia ha raccontato se che dieci anni fa i gay venivano discriminati, ora si sarebbe passati a diritti da lui ritenuti «eccessive» in virtù di come dica che ci sarebbe «il rischio» che si possa arrivare a metter in dubbio la supremazia del maschio eterosessuale. Ed ovviamente i due sono arrivati ai soliti ritornelli del fondamentalismo organizzato, sostenendo se si permette ad una persona gay di poter amare chi vuole, allora «ci si può anche innamorare di una pianta o di un oggetto e si dovrebbe dichiarare il diritto di sposarci con alberi». E subito La Morgia dice che «arriveranno famiglie con tre o più padri, con due uomini e una donna, perché se diciamo che la famiglia è dove c'è amore, come dicono loro, non si cono più regole».
Si passa poi ai soliti ritornelli sulla GpA, con La Morgia che si mette a raccontare che i gay avrebbero figli con «pratiche illegali» e che la sua Giorgia Meloni vuole «assicurare che la GpA deve essere punita anche se praticata all'estero».
Il discorso diventa ancor più surreale quando l'esponente del partito di Giorgia Meloni inizia a raccontare che il ddl Zan sarebbe stato bloccato perché le sinistre non si immaginavano che lui si sarebbe opposto alla norma nel nome della fantomatica «libertà di espressione» e «la libertà di credere che la famiglia naturale non deve essere comparata ad altre tipologie di famiglie». E se non è chiaro che c'entrerebbero mai quelle due asserzioni con una legge che punirebbe i crimini d'odio, lui spiega la sua strategia comunicativa affermando che «è diverso se a dichiararlo è un cattolico o un gay che lo vive ed è più credibile e funziona meglio a livello di comunicazione». Accusa poi le sinistre di «strumentalizzare il migrante, la donna e l'omosessuale per le loro finalità».

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