Zaira Bartucca chiede all'Ordine dei giornalisti di far chiudere Gayburg


Il legale di Zaira Bartucca ha ufficialmente chiesto all'Ordine dei giornalisti di far chiudere Gayburg. La sua teoria è che la nostra libertà di espressione sia «esercizio abusivo della professione giornalistica» e che dunque si debba tutelare chi fa soldi con dicendo che la pandemia sarebbe solo «presunta» o pubblicando articoli classificati in una rubrica chiamata «lgbt diktat».
Se fa un po' sorridere che ad avanzare la richiesta sia quella signora che raccoglieva firme per chiedere l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti, ora si rivolge a loro per ottenere che il dissenso sia censurato e che chi esprime opinioni a lei sgradite sia messo nelle condizioni di rischiare due anni di carcere e 50mila euro di multa.

Nel 2012, l'Ordine dei Giornalisti portò effettivamente in tribunale un imprenditore che fu da loro accusato di “esercizio abusivo della professione” per aver lanciato una web tv, ma il procedimento si risolse con una piena soluzione. Il giudice decise la sentenza senza neppure ritenere necessario dover ascoltare la difesa e l’imputato. Inoltre è nel 2011 che l'ONU ha emanato un’importantissima risoluzione in cui si afferma a livello mondiale che l’utilizzo libero di Internet è da considerarsi un diritto fondamentale dell’uomo e si chiede a tutti gli stati aderenti all’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite di aderire a tale risoluzione.
L’accesso e l’utilizzo di Internet viene infatti fatto rientrare a pieno titolo, in quanto stabilito all’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
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