Don Bianchi dice sia «ingiusto» che il suo Salvini non possa impedire il dibattito sul ddl Zan


Don Mirco Bianchi, in qualità di parroco sovranista di Gatteo a Mare, ha comunicato ai suoi seguaci che lui ha stabilito che il ddl Zan sarebbe «inutile» perché i gruppi neofascisti gli hanno suggerito di dire che «la legge italiana già tutela le persone».
Ovviamente è falso, ma quella è la linea di propaganda decisa dalle lobby anti-gay e anche il partito suprematista di Adinolfi continua a ripetere come un mantra poiché si sa che una bugia detta all'infinto viene percepita come una verità. Ed è così che loro ci raccontano che sarebbe doveroso garantire loro delle aggravanti a chi delinque per motivi religiosi ma sarebbe ingiusto prevedere che altri godano delle medesime tutele (peraltro minori, dato che loro spesso usano anche la scusa della blasfemia per mettere il bavaglio agli altri).
La conseguenza è che chi bestemmia viene sanzionato, chi critica i privilegi del clero viene accusato di odio religioso ma chi starnazza dal pulpito della chiesa che i gay sarebbero sterco del demonio andrebbe tutelato sostenendo che quell'incitamento all'odio sia "libertà di opinione".

Il parroco sovranista così a dire che lui trova «ingiusto» che il suo amato Matteo Salvini non possa impedire la democratica discussione delle leggi che non piacciono ai neofascisti:



Aizzati dal don, adinolfiniani e bandierini iniziano a starnazzare che punire chi picchia un gay per strada in quanto gay sarebbe «liberticida» e che loro temono di essere «colpiti» da una norma che prevede aggravanti solo nel caso di reati penali:



Evidente è anche l'incongrienza del loro sostenere che la condanna dei crimini d'odio sarebbe «inutile» quando in realtà sono ossessionati dal volerla impedire. Fosse davvero «inutile», non ci capirebbe perché loro non pensano ad altro.
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