Il consigliere leghista elogia chi sfotte i gay: «Nelle trasmissioni l’omosessualità diventa la normalità ed essere etero è ormai una colpa»


È ovviamente leghista il consigliere comunale di Cantù che ha difeso chi ha riso sguaiatamente nel vedere un eterosessuale che è andato da televisione a dire che lui «fa il ric**ione alle feste per hobby». Con la consueta violenza linguistica che contraddistingue quei padani che si divertono a traversarsi da unni o a fare a gara a chi trangugia più salsicce, il leghista Maurizio Facchini ha dichiarato: «Al medioevo ci vogliono riportare con la censura. Il trash lo vedo ai gay pride, nelle trasmissioni dove l’omosessualità diventa la normalità ed essere etero è ormai una colpa, nelle leggi che si vogliono promulgare per affermare che se un omosessuale viene aggredito deve essere più tutelato di un eterosessuale».
Pare inutile ribadire che l'affermazione del leghista è una bufala, peraltro raffazzonata, quasi ritenesse che i leghisti debbono essere molto stupidi e che dunque sia inutile pensare a pretesti che vadano oltre all'invettiva e alle fake-news. Il ddl Zan, infatti, non tutela gli omosessuali: tutela chi viene aggredito o picchiato in virtù del suo orientamento sessuale, il che non è certo la stessa cosa.
Il leghista di Cantù dovrebbe poi provare a spiegarci in quale trasmissione televisiva l’eterosessualità sia colpevolizzata, ma anche in questo caso dovremmo presumere ci sia un qualunque senso dietro alle sue invettive.
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