Rizzo abbraccia Forza Nuova, insulta le famiglie gay e denuncia un fantomatico "pericolo gender"


A furia di spingersi a sinistra, Marco Rizzo ha raggiunto Forza Nuova. È infatti l'organizzazione forzanovista Provita Onlus a dichiarare di aver trovato in lui un fedele alleato nella loro lotta a sostegno dei reati d'odio. Con i soliti toni propagandistici, l'organizzazione di estrema destra scrive:

Anche da comunisti vi sono ottime ragioni per contrastare il ddl Zan contro l’omotransfobia. Per un motivo in particolare: dietro il paravento ideologico della difesa dei “diritti civili”, l’ideologia gender è un’espressione tra le tante di un capitalismo globale che riduce le persone a consumatori. È anche per questo che, da anni, Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, si mostra in aperta polemica con il radicalismo di massa del PD e di tutta la sinistra neoliberista da anni al governo dell’Italia. Raggiunto telefonicamente da Pro Vita & Famiglia, Rizzo ha ribadito la sua posizione sui temi etici e in particolare sull’utero in affitto: una pratica «barbara», che porta alla mercificazione dell’uomo e che renderebbe l’Italia un paese «retrogrado».

Peccato che il ddl Zan non contempli neppure lontanamente la GpA, anche se Jacopo Coghe e Tponi Brandi non parlano d'altro dato che farebbe brutto dichiararsi a favore dei bulli che picchiano a sangue i più deboli e dunque loro cercano di far leva sull'unico tema che, spesso per ignoranza, riesce a far leva sui sentimenti di pacia dell'estrema destra.
Ebbene, Marco Rizzo, in qualità di presidente di Sinistra Popolare, è andato dall'organizzazione fondata nelle stanze di Roberto Fiore a mostrare che sa ripetere a pappagallo tutta la propaganda di Pillon, della Meloni e di CasaPound.

I forzanovisti debuttano lamentandosi che «sono otto anni che il PD e altre forze di centrosinistra cercano in tutti i modi di far approvare una legge contro l’omotransfobia», con Rizzo che si affretta a dichiarare:

L’involuzione della sinistra, che va avanti ormai da tanto tempo, è collegata all’imposizione di diritti civili, pur giusti, a scapito dei diritti sociali, su cui l’inadempienza è totale. La sinistra odierna è diventata una sorta di enorme partito radicale, ovvero un’area politica totalmente liberista, affine alle grandi banche, ai grandi poteri europei, alla Nato, alla distruzione dei diritti dei lavoratori. Quasi a coprire questo tradimento, è stato centralizzato l’interesse sui temi dei diritti civili. Si tratta di una strategia in atto non solo in Italia ma anche in Europa e nel mondo.

Sempre cavalcando la solita balla sulle leggi che loro dicono riguarderebbero temi estranei al testo perché loro lo avrebbero letto nella sfera di cristallo, l'organizzazione di Jacopo Coghe e Toni Brandi si lancia nel domandare: «Qual è il reale obiettivo dei sostenitori del ddl Zan? Forse lo sdoganamento surrettizio dell’utero in affitto (che pure è vietato dal nostro ordinamento)?». E Rizzo riparte con la solita tiritera:

Il tema delle leggi è, come sempre, legato ai rapporti di forza e alla società. E in Italia, la “legge delle leggi”, ovvero la Costituzione è quasi totalmente disapplicata. Il tema, quindi, non è tanto una legge in particolare ma la cultura in generale. Quanto all’utero in affitto faccio notare un paradosso. In quasi tutti i comuni italiani, la compravendita di cuccioli di cane è regolamentata dall’obbligo di non separare il piccolo dalla madre fino al terzo mese di vita. Quest’obbligo che in Italia vale per i cani, in molti paesi d’Europa non vale per gli esseri umani, vista la possibilità di acquistare bimbi per centinaia di migliaia di euro da donne povere che vivono nel terzo mondo.

Buffo, perché perché il suo cosiddetto «paradosso» è la citazione letterale della storiella che Forza Nuova ha inventato attaccando una dichiarazione di Monica Cirinnà. E Rizzo non pare in imbarazzo nel paragonare di bambini a cani, prima di ripartire a raffica:

Sono convinto che la mercificazione degli esseri umani ci renderà un paese davvero retrogrado. Pensare che il desiderio di un figlio possa diventare un diritto che prevale su quello della madre biologica e, ancor di più, su quello del bambino di poter essere cresciuto dalla madre naturale, è degno di un paese barbaro. Nessuno mette in dubbio che una coppia etero o gay possa avere il desiderio di avere un figlio. Sarebbe però barbaro e “nazista” permettere che questo desiderio vada a schiacciare i diritti di una donna povera, in questo caso obbligata ad abbandonare il proprio figlio appena partorito, magari mostrandolo in un catalogo e mercificando la propria gravidanza e i diritti del bimbo appena nato.

Peccato che a sfruttare eventuali donne povere sono solo e soltanto le coppie etero, dato che in Canada non si può scegliere di essere una madre surrogata se non si dimostra di non avere problemi economici. Rizzo pare dunque citare le bufale di Amato, peraltro senza spiegarci perché una famiglia gay eserciterebbe un «desiderio» mentre un Gandolfini che adotta decine di figli per sopperire alla infertilità della sua unione matrimoniale non manifesterebbe lo steso sentimento.

Forse eccitato nell'aver trovato un tizio che ripete a pappagallo gran parte della loro propaganda, l'organizzazione di estrema destra inizia dire che «un aspetto particolarmente rilevante è quello educativo, con l’introduzione dell’ideologia gender nei programmi scolastici. Andiamo verso il tramonto della libertà educativa?». E Rizzo riparte a raffica prendendo le difese di Donad Trump:

Stiamo andando in una certa direzione perché il mondo non si sta più orientando sul lavoro e sui diritti dei lavoratori ma sul consumo. Sono le multinazionali dell’e-commerce che determinano la gestione degli stati. Queste multinazionali del web sono più potenti degli stati, tanto è vero che, come abbiamo visto di recente, possono permettersi di censurare il presidente degli USA, ovvero l’uomo più potente del mondo. Venendo alla domanda, intendo dire che scelte dis-educative come quella del gender a scuola non avvengono superficialmente per motivi ideologici di una sorta di radicalismo di pseudosinistra, ma avvengono per motivi molto pratici legati al consumo.

Insultando chi ha criticato quella sua intervista agli amici dei neocatecumenali, vicino alle lobby ortodosse russe, è sui sui che Rizzo riesce persino a tirare fuori il padre operaio per inveire contro la GpA attraverso generalizzazioni e semplificatori che gli fanno poco onore:


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