Perché Paola Concia vorrebbe escludere la maggioranza dalle tutele del ddl Zann?


Divenuta l'eroina della destra populista per il suo essersi espressa contro il ddl Zan, Paola Concia ha chiarito che lei è comunque favorevole alla norma ma non gradisce la presenza della parola "sesso" perché tutelerebbe "le donne" anziché una minoranza.



Ma il suo discorso non pare chiaro, dato che in realtà la parola "sesso" includerebbe anche la misandria (ossia l'odio contro gli uomini) e dunque la norma finirebbe con il fornire protezione all'intera popolazione, senza distinzione di sesso, orientamento sessuale e identità di genere. Ed è qui che non si capisce perché mai si dovrebbero proteggere solo le minoranze quando si ha la possibilità di proteggere ogni singolo cittadino da violenza e odio.
Se la tutela riguardasse solamente i gay, avrebbero ragione quei leghisti che accusano le minoranze di volere fantomatici "privilegi". Ma se la norma colpisce il movente d’odio a tutela di tutto, quella fantasiosa accusa deve necessariamente cadere.
Dunque pare importante che nessuno sia escluso dalle tutele, garantendo che la norma sia conforma ad una Costituzione che garantisce pari dignità a tutti.
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