Pillon: «Abbiamo deciso che il ddl Zan non va discusso. Impediremo il dibattito»


La speranza è che che il senatore leghista Simone Pillon non creda a Dio e che si dica "cristiano" solo per cercare si tranne un qualche profitto economico. Perché se davvero fosse un credente e se Dio fosse malvagio come lui ama dipingerlo, avrebbe di che non dormire la notte.
Senza neppure far finta di credere alle patetiche argomentazioni addotte dal leghista Ostellari per impedire una democratica discussione del ddl Zan, è corso sui sociali a rivendicare che sarebbe "merito" suo se gli adolescenti vittima di odio non avranno protezione da parte dello stato.

Nel suo video-proclamo agli omofobi, Pillon nega l'ostruzionismo della Lega dicendo che c'erano altre venti imprecisate leggi e dunque loro sarebbero stati molto collaborativi nel dire che avrebbero parlato di tutto purché non si discutesse il ddl Zan. Ovviamente dice che tutti gli altri partiti hanno osato chiedere di poter parlare di una legge che a lui non stava bene e dunque sarebbe inaccettabile che in democrazia si faccia ciò che chiede la minoranza e non ciò che vuole imporre il partito dei sequestratori di esseri umani. Dice poi ogni leggi che non piace alla Lega «non può essere portata avanti» e va impedita.

Inizia così a cavalcare la solita GpA, dicendo che i gay non potrebbero avere figli esattamente come non può averne neppure il suo Gandolfini, ma lui deve poterne adottare a decine perché si porta a letto una donna e mentre gay vanno insultati perché non hanno lo stesso orientamento sessuale del tizio che gli ha procurato la poltrona da senatore.
Dice che insultare i genitori gay non sarebbe discriminazione perché lui pretende di poter dire che «io non sto istigando alla discriminazione, sei tu che stai attentando alla vita e alla libertà di un bambino andandolo a comperare su Internet, alla vita e alla libertà di una donna, andandola a usare come incubatrice umana. E questo è uno schifo, E io voglio continuare a dire che è uno schifo. E visto che col ddl Zan mi vogliono mettere una benda sulla bocca, io non lo accetto. Noi non accettiamo che questo ddl sia calendarizzato. Questa legge non può essere discussa. Noi ci metteremo di diverso».
Dopo aver sostenuto che insultare i gay sarebbe «libertà di espressione» manifestata da chi vuole impedire che le leggi possano essere democraticamente discusse, ha iniziato a giurare che qualcuno vorrebbe andare dai bambini nelle scuola e raccontagli, anzi, "insegnargli" che "non sono né femmine né maschi"?
Degna di nota è la frase in cui starnazza: «La scuola deve essere laica e laica significa che il gender non deve entrare nelle scuole». Anche perché così proseguirà il bullismo, non si insegnerà il rispetto e numerosi ragazzi continueranno ad essere resi vittima di violenza nel suo nome.
Insultando Fedez in quella sua propensione al bullismo, garantisce che la lega impedirà che una persona possa essere tutelata sulla base dell'identità di genere, dato che Pillon non vuole sia riconosciuta e tutelata. Ed è deridendo un tema serio che inizia adire che «io domani mi percepirò come donna e quindi andrò a iscrivermi alle gare di pugilato femminile. Chiederò le quote rosa. Mi sentirà donna in quei dieci minuti lì in cui c'è da firmare e poi mi sentirò uomo o non so che cosa». E sentenzia: «Non equipariamo il sesso al genere, perché è un costrutto filosofico folle, una ideologia che non ha nessun fondamento e che però deve essere insegnata ai nostri figli. Tu fai una risata. Ma per i nostri fili è un danno enorme».
In chiusura, racconta che lui saprebbe quale «il punto di arrivo finale di queste ideologie folli». Dice che «si parte dall'omofobia per bloccare ogni opposizione, poi si arriva all'adozione gay, all'utero in affitto, al gender nelle scuole e il punto di arrivo è una società di persone sole che non hanno più relazione». Non è chiaro perché l'omofobia renderebbe la gente felice o perché mai i gay dovrebbero accedere alla GpA se lui dice che arriva prima l'adozione che oggi lui chiede sia riservata solo a chi si porta a letto una donna come il suo Gandolfini.
Prima dei saluti, dice che lui sarebbe rispettoso delle idee altrui nel suo chiedere che si impedisca di discutere leggi a lui sgradite, arrivando a dire che lui chiederà una legge sulla "pollonfobia" perché si sente offeso e aggredito.


I commenti dei seguaci di Pillon fanno paura, perché dovrebbe spaventarci l'idea che ci siano persone pronte a giurare che Dio e i loro figli sognano in mondo in cui l'odio viene spacciato per "opinione". Fa paure scrivano ad un senatore per elogiarlo pubblicamente per il suo contributo al neofascismo. E fa paura la loro idea di "famiglia" dato che loro reputano che l'odio la possa "difendere":









































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