Pillon insulta Luciana Littizzetto: «Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina?»


Il leghista Simone Pillon non pare apprezzare la libertà di opinione altrui, ed è così che è ricorso ai suoi soliti toni da bulletto nell'insultare Luciana Littizzetto dopo il suo monologo a sostegno del ddl Zan. Ovviamente, come prassi di certi leghisti, Pillon ha firmato un rancoroso messaggio social in cui pare volersi proporre come il senatore che insulta i cittadini e mente agli italiani in difesa di chi commette reati d'odio.

L'esordio è dedicato ai consueti insulti:

Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? o leggi solo le veline che ti passa il PD?
Se tu li avessi letti, avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, "se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale". Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perchè gay, o perchè non la pensa come lui.

Tralasciando come Pillon continui a sbagliare gli accenti mentre si appellava a Dante e Petraraca contro un linguaggio inclusivo, è falso il suo dire che non cambierebbe nulla. Il ddl Zan servirebbe infatti a imporre quel ricorso alle aggravanti per futili motivi che oggi è lasciato alla discrezionalità del giudice.

Iniziano poi le bugie inventate di sana pianta:

Il ddl Zan dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne.
Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l'utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione.
Il ddl Zan dice che, con la scusa della "giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia" bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l'ideologia gender.

Insomma, le solite menzogne che mostrano come i leghisti debbano avere veramente poco rispetto del proprio elettorato dato che li trattano come deficienti che possano davvero credere a quelle storielle. Poi, citando Orwen come suggerito sa Steva Bannon, incalza:

Noi, cara Luciana, rispettiamo tutti, e non vogliamo che ci siano alcuni più uguali di altri.
Tu invece rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia.
Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio.
È facile sparare addosso agli assenti... Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no?

Peccato che Pillon sia pagato da noi, ma non abbia mai contraddittorio quanto racconta le sue bugie contro i bambini, contro la vita e contro le famiglie. Minaccia improbabili querele, chiarendo poi che non le presenterà (perché probabilmente sa bene che sarebbero insostenibili) prima di lanciare accuse di diffamazione. Ed ancora, scrive:

PS: io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l'utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi. È nostro dovere alzarci in piedi.

Non poteva mancare il suo solito rantolo contro la GpA, anche se estranea alla norma. Il tutto per incitare i suoi proseliti a trasferirsi sui canali russi perché lì si potrò odiare nel nome del suo amatissimo Putin:Se

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