Ddl Zan. Ostellari accoglie le 170 audizioni a gruppi pseudo-religiosi chieste da Pillon


Continua l'ostuzionismo della Lega al ddl Zan. Il senatore leghista Simone Pillon ha chiesto e ottenuto 170 audizioni contro il ddl Zan, dicendo di voler ascoltare imprecisati antropologi o soubrette alla Platinette selezionati sulla base della loro adesione alla propaganda promossa dalle lobby anti-gay di cui lui è un ricco e ben finanziato esponente. Il suo scopo è sostenere che l'omofobia sia bella e che si debbano impedire azioni giudiziarie contro chi la promuove o contro chi istiga a delinquere.
Ormai irridendo la democrazia, il leghista Andrea Ostellari continua ad abusare del suo essersi auto-proclamato relatore della legge per ricorrere ad ogni più squallido trucchetto, tra cui quello di accettare l'audizione di 170 discutibili personaggi allo scopo di allungare all'infinito i tempi di approvazione della legge e ottenere il suo affossamento senza che la si possa votare in Aula.

Monica Cirinnà commenta: «Un calendario con 170 audizioni è una presa in giro. Questa è la commissione Giustizia non ‘casa Ostellari’. Ormai il tentativo di affossare il testo in commissione è evidente, andiamo presto in aula senza relatore con la dichiarazione d’urgenza».
Dello stesso avviso p anche Alessandro Zan, il quale aggiunge: «Le 170 audizioni fissate da Ostellari in Commissione Giustizia sono un chiaro tentativo di impedire al Senato la discussione del ddl Zan, già approvato dalla Camera a larga maggioranza. Non è solo ostruzionismo, ma una evidente forzatura democratica da scongiurare. Ora in Aula».
Anche Alessandra Maiorino, senatrice del Monimento 5 Stelle, prootesta: «Le audizioni richieste sono 170, e quasi tutte di organizzazioni religiose o sedicenti tali. Questo Paese si chiama Italia, è un Paese laico e democratico dell’Europa occidentale. Ora basta. Andiamo in aula con l’art. 77. Il Movimento 5 Stelle è pronto».

Ovviamente Pillon gongola, dicendo che dopo 25 anni di dibattiti lui vuole altri altri dibattiti. Offendendo le le vittime di violenza, sostiene che la vera "democrazia" sarebbe quella che vede un partito di minoranza che impone il suo volere alla maggioranza degli italiani a suon di ostruzionismo, occupandosi anche di creare quelle sue solite false contrapposizioni con cui tenta incessantemente di fomentare odio. Ed è così che annuncia tutto eccitato che ogni suo amichetto sarà chiamato a ripetere gli slogan che i suoi amici di Forza Nuova hanno promosso negli scorsi mesi:

In settimana cominceremo le audizioni di associazioni, giuristi, psichiatri, medici, antropologi, esponenti del mondo dello spettacolo e altri rappresentanti della società civile sul #ddlZan.
170 nomi, in rappresentanza di tutto il Paese reale, da destra a sinistra.
La collega Cirinnà già grida allo scandalo, ma il vero scandalo è stata la museruola che alla Camera è stata messa ai molti nomi, depennati dalle audizioni per paura di quello che avrebbero potuto dire.
Pian piano sta emergendo la verità, e cioè che si tratta di una legge ideologica e incostituzionale, coperta dalla foglia di fico della lotta alla violenza.
Ci confronteremo con tutti, e poi cercheremo di lavorare per il meglio.
Si chiama democrazia.
Dalle parti del partito democratico dovrebbero averne sentito parlare...

Forse Pillon non sa che la democrazia è un voto in Aula, non la dittatura di un partito minoritario che vuole discriminare e danneggiare interi gruppi sociali. Insomma, ai nostri figli potremo raccontare che Pillon ha lavorato alacremente per danneggiare il loro futuro e per negargli una sana educazione al rispetto.
2 commenti